Un cavallo questa mattina è morto in piazza Massimo a Palermo. Il povero animale è stramazzato a terra e non si è più ripreso.

Era attaccato ad una carrozza, di quelle utilizzate dai cocchieri per il giro turistico in città. La morte del cavallo ha scatenato le proteste degli “gnuri” che lamentano l’assenza di pensiline per gli animali nei luoghi di sosta e l’assenza di ogni struttura utile per il ristoro degli animali.

Indagini sono in corso da parte dei vigili urbani sul microchip dell’animale. Ogni carrozza ha la licenza per andare in giro per le strade del capoluogo con un cavallo. Si sta verificando se l’animale deceduto era quello che era previsto nall’autorizzazione rilasciata dall’amministrazione comunale.

 

“L’avevamo detto in tempi non sospetti: quello stabilito dall’amministrazione comunale non sarebbe stato un percorso sostenibile. Oggi pomeriggio un cavallo della Cooperativa Trinacria è morto d’infarto in piazza Verdi.

Il cocchiere aveva appena terminato il giro turistico previsto dal Comune, con tanto di vicoli stretti, strade in salita e asfalto dissestato. Una volta arrivato davanti al Teatro Massimo il cavallo si è accasciato e non ha più dato segni di vita.

Sono le conseguenze di quello che è stato deciso a maggio, quando alle carrozzelle è stato impedito di attraversare corso Vittorio Emanuele.

Nonostante le proteste e i sit-in dei lavoratori, l’amministrazione ha optato per un percorso alternativo che va totalmente contro la salute degli animali.

Nel caso specifico si trattava di un cavallo giovane, le cui condizioni erano state considerate perfette dall’Asp. Tutta l’estate è stato sottoposto a sforzi senza precedenti: gli stalli disposti dal Comune sono all’aperto, sotto il sole e quando i cocchieri spostano i propri animali, vengono multati. Quello che è accaduto era evitabile, chiediamo una soluzione alternativa per i cocchieri, prima che un episodio simile possa ripetersi”.

A dirlo è il presidente di Confartigianato Palermo, Nunzio Reina.

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