Nulla di fatto a Palazzo delle Aquile dopo una intera giornata impiegata a sala delle lapidi per discutere la mozione di sfiducia al sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Con 20 voti contrari e 19 favorevopli su 39 presenti la mozione di sfiducia è stata respinta.

Una mozione che non aveva molte speranze di passare ma che partiva, comunque, da 19 voti, quelli dell’intera opposizione che aveva firmato quella mozione. E alla fine è stata respinta solo per un voto

Ma alla fine la maggioranza aveva blindato il sindaco e garantito compattezza nonostante critiche e distingui. Servivano oggi 24 voti per la sfiducia, voti che non sono arrivati. Ma la maggioranza, forse troppo sicura di se, ha rischiato.

E’ stata, comunque, una seduta surreale, Piuttosto che assistere alla normale dialettica fra maggioranza e opposizione e alla risposta di un sindaco pronto a difendere il proprio operato e addirittura a contrattaccare, alla fine si assite a consiglieri di opposizione l’uno contro l’altro, a gruppi al governo della città che annunciano il voto contro la mozione ma annunciano la resa dei conti in vertice di maggioranza sabato prossimo e a minacce del sindaco pronto a mandare in procura gli atti del dibattito

Così dal capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo arriva l’affondo contro il capogruppo 5 stelle Randazzo ma anche contro l’ex capogruppo Forello. Tantillo parla di toni inaccettabili, di interventi che non sono assolutamente in linea. Parla di ‘ombrello della collaborazione’ Tantillo ma poi dice chiaramente “dimenticatevi che in futuro ci sia qualcosa d afare insieme, dimenticatevi la firma di Forza Italia su un qualsiasi documento comune da qui a fine consiliatura”.

Si spacca, dunque, l’opposizione ma questo non impedisce al sindaco Orlando di brandire l’arma della denuncia querela. Orlando intravede perfino reati durante il dibattito e chiede al segretario generale di valutare l’invio alla magistratura di alcuni passaggi.

I toni sono certamente aspri, ma la distanza fra la critica politica, anche aspara e spesso sopra le righe e i reati è tanta. certamente i toni non sono condivisi neanche dalla posizione per intero. perfino la Lega. Per mettere insieme i voti nel pomeriggio arrivano in aula anche i consiglieri di opposizione che avevano annunciato la loro assenza per protesta come Marianna Caronia.

Ma alla fine la mozione di sfiducia che doveva indebolire, sembra invece rafforzare Orlando e perfino i suoi assessori contro alcuni dei quali, specificamente, era indirizzata la sfiducia più ancora che contro il sindaco. Venti mesi durerà ancora questa consiliatura, questa amministrazione e sono mesi durante i quali Palermo vivrà decine di altre vicende simili all’ “imposizione” delle piste ciclabili, come la racconta l’assessore Catania.

Alla fine si è assistito ad una pagina di pessima politica. Quale che sia la lente attraverso la quale la si vuole guardare