Lo hanno inseguito per un lungo tratto nelle vie di Palermo dopo che ha forzato un posto di blocco in via Crispi. 

Pare che sia fuggito perchè non aveva l’auto assicurata. Gli agenti lLo hanno bloccato solo in via Ammiraglio Rizzo. Un inseguimento per le strade del capoluogo che si è concluso in modo rocambolesco.

Tanti ad assistere dai balconi alla scena. Qualcuno ha filmato anche la scena della cattura.

L’uomo è stato portato adesso alla Polmare per tutti gli accertamenti e stabilire perchè non si sia fermato al posto di blocco. E’ stato arrestato per resistenza e  per avere cercato di speronare le auto della polizia.

Nei giorni scorsi i carabinieri di Adrano hanno arrestato un 42enne del posto, ritenuto responsabile di resistenza a pubblico ufficiale ed inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.

Nel corso dei servizi di controllo finalizzati alla verifica del rispetto delle stringenti norme in vigore per prevenire e contrastare la diffusione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, la pattuglia ha imposto l’alt all’autovettura condotta dall’uomo il quale, invece di fermarsi, si dava alla fuga.

I militari, ponendosi immediatamente all’inseguimento del fuggitivo, sono riusciti a rintracciarlo all’interno di una officina meccanica, luogo in cui si credeva al sicuro.

Spesso le motivazioni per stare in strada sono Assurde, incredibili, sconclusionate, fantasiose, ma anche criminali. Nelle scuse dei furbetti dei controlli presentate alle forze di polizia, impegnate nei controlli on the road nel corso dell’emergenza coronavirus, c’è di tutto di più.

C’è il golfista irriducibile, il contrabbandiere impenitente, chi ha allestito un “poligono di tiro” a cielo aperto, chi ha tentato la fuga verso la casa al mare con la moglie nel portabagagli.

E chi è uscito di casa al volante di un’auto rubata. Addirittura chi si è fatto pizzicare alla guida di un carro funebre, sostenendo di stare andando a far la spesa nel paese vicino.

Una delle scuse più eclatanti è quella trovata da una coppia sarda, partita in auto da Olbia a Pittulongu. Pochi chilometri per “fuggire” nella casa al mare. A informare i militari un dettagliatissimo rapporto dei vicini della coppia, che – forse un po’ invidiosi – hanno documentato la partenza “intelligente”, con lui alla guida e lei nel portabagagli.

La polizia racconta di un uomo che si è travestito da paramedico. E al controllo in strada ha affermato di dover raggiungere una sede della Protezione civile dove avrebbe dovuto prestare la sua attività. Rapidi accertamenti al terminale, hanno portato a una multa perchè non girava per motivi di necessità e al deferimento all’autorità giudiziaria per le false dichiarazioni rilasciate.

Poi c’è il collezionista di multe. É un ingegnere di Riccione. Anni 62, ha conquistato gli onori delle cronache per essere stato fermato e multato più volte, nel corso dei controlli. Bloccato in bici, a piedi e in macchina, non ha mai contestato le sanzioni. Il giorno di Pasqua ha aggiornato il suo ‘score’ giungendo alla nona multa. In dodici giorni è stato stato sanzionato per essere uscito con la bici da corsa o per un capatina in spiaggia. La giustificazione? Aveva bisogno di prendere aria, non riusciva a stare chiuso tra quattro mura domestiche. La domenica precedente era stato sorpreso due volte in un giorno, una a Riccione e una, in auto, a Cattolica.