“Ad ottobre sono già partiti i primi corsi ma entro novembre parte tutto. I decreti di finanziamento ci sono. Potremo segnare il 2018 nel calendario come l’anno della ripartenza della Formazione professionale”.

E’ ottimista Roberto Lagalla. L’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, nonostante i ritardi che si sono registrati, è convito di farcela, anzi ne è sicuro. Così annuncia a BlogSicilia la ripartenza e il rilancio della Formazione professionale. Una ripartenza alla quale nessuno sembra credere più tranne, forse, proprio lui. Ma non bisognerà aspettare tanto per sapere come stanno le cose. Qualche settimana e sarà chiaro a tutti se veramente il 2018 l’anno della ripartenza della Formazione.

Assessore Lagalla intorno alle scelte fatte da questo governo sulla Formazione, però, ci sono moltissime polemiche a cominciare dal fatto che ci sarà spazio solo per pochi Enti e pochi lavoratori

“Ci sarà spazio per tutti i corsi che sono stati richiesti. I soldi disponibili sono questi ma sono convinto che dopo l’avvio di tutti i progetti finanziati ci saranno somme da recuperare e potremo far scorrere le graduatorie. Ci sono soggetti che  hanno rinunciato, altri che non ce la faranno a partire. La situazione esatta la vedremo fra qualche settimana ma ci saranno certamente risorse da ridistribuire”.

Dopo praticamente tre anni di stop, dunque, siete convinti della ripartenza. Ma non c’è il rischio che simili corsi  siano solo un ‘fuoco di paglia’, ovvero si facciano questi e poi ci si fermi di nuovo?

“Intanto la programmazione è biennale dunque anche se i corsi iniziano non in linea con gli anni scolastici abbiamo contezza del fatto che  continueranno. Poi ci sarà da fare i conti con l’Avviso 8 che è bloccato per le note vicende giudiziarie. Se si sbloccherà come speriamo ci saranno anche quei fondi e quei corsi. Per il resto contiamo di dare continuità con l’Avviso 2. L’idea è quella di farlo entrare nel vivo in coincidenza con la chiusura di questi corsi. Si sta lavorando per ridare a questa regione un sistema della formazione professionale”.

L’altra grande polemica è quella dei formatori. Si riuscirà a farli tornare al lavoro se non tutti la maggior parte? C’è chi giura di no

“L’albo è molto meno nutrito di quanto non sembri. Mi risulta che ci sono persone che sono state chiamate ed hanno rinunciato perchè ormai fanno altro o si sono trasferite altrove. C’è chi è stato reclutato nella scuola come insegnante in varie parti d’Italia, chi ha avviato attività, chi è andato in pensione. Insomma gli Enti dovranno addirittura reclutare oltre l’albo per alcune figure”.

Assessore lei sostiene che quindi non ci saranno problemi occupazionali perchè l’albo è poco nutrito ma c’è chi contesta proprio la formazione dell’albo sostenendo che è pieno di errori

“L’albo è una fotografia della situazione al 31 dicembre 2008 per questo conta circa 8000 iscritti ma quelli censiti sono solo 5000 e di questi 2000 sono i formatori. Gli altri avevano ruoli diversi. Non abbiamo un riscontro fra gli iscritti e la loro situazione, per questo abbiamo interpellato tutti. C’è chi ha risposto e dunque la sua posizione è aggiornata e spuntata all’interno dello stesso albo come ‘attuale’. Di chi non ha risposto non sappiamo nulla. Certamente chi ha risposto ha interesse. La polemica non mi sembra che porti da nessuna parte”.

Altro grande tema di polemica è la vicenda degli stagisti alla Regione. Nel medio periodo contate di reclutare 200 laureati, un centinaio quasi subito, per rinforzare i ruoli regionali. Non c’è il rischio che questi siano i precari di domani e che ce li ritroveremo davanti gli assessorati a chiedere la stabilizzazione? 

“Quanti saranno gli stagisti ancora non so dirlo. Dipenderà dalla definizione dei termini delle convenzioni con i Rettori, dai laureati adatti alle nostre esigenze che ci verranno messi a disposizione e dalle stesse esigenze che verranno rappresentate dal settore del personale. Per quanto riguarda il rischio di precariato mi sembra una forzatura. Da sempre ci sono neo laureati stagisti nei tribunali o al CGA solo per fare qualche esempio ma nessuna di queste realtà ha poi dato vita a fenomeni di precariato. Anche nel settore dell’assistenza tecnica per esempio all’uso dei Fondi comunitari la Regione usa personale esterno e stagisti e questo non ha mai creato sacche di precariato. Inoltre tutti saranno a  carico del Fondo Sociale Europeo. Daranno una mano alla Regione, faranno esperienza e curriculum poi proseguiranno nella loro professione”.

Dunque stagisti ma anche apprendisti. Non alla Regione ma state lavorando alla riforma dell’apprendistato?

“Non proprio una riforma. Stiamo lavorando perchè l’apprendistato di primo livello sia una vera occasione per i siciliani. Ci abbiamo messo 7 milioni ed abbiamo fatto due incontri a Palermo e a Catania (il 16 e 19 ottobre ndr). Serve una vera alleanza fra struttura pubblica e aziende per fare qualcosa di veramente utile”