Non ci sarà l’annuncia debacle dei 5 stelle. In Sicilia il Movimento metterà in campo una nuova affermazione e mostrerà il consenso di cui continua a godere. Ne è convinto Nuccio Di Paola, candidato 5 stelle alla Presidenza della Regione che ha girato, con il Presidente Giuseppe Conte, la Sicilia in dieci tappe. Oggi, in chiusura di campagna elettorale si dice fiducioso del risultato

Il tour insieme a Conte

“Quando abbiamo concordato il tour di tre giorni in Sicilia, inizialmente avevo detto al presidente Conte di non scendere in Sicilia. Lui si è mostrato sorpreso: ‘come non devo scendere, perché non dovrei scendere?’ Perché, gli spiegavo, i sondaggi ci danno ad una percentuale molto bassa, quindi io mi aspetto che la gente non parteciperà ai nostri incontri. Ma lui mi risposte: ‘Nuccio, cerchiamo di essere fiduciosi. Io comunque voglio venire lì in Sicilia, andiamo insieme, facciamo delle passeggiate’. Poi queste passeggiate sono diventate dei veri e propri bagni di folla di affetto da parte dei siciliani. Questa è la dimostrazione che i sondaggi, come abbiamo sempre detto, sono farlocchi, tra l’altro commissionati sempre dalle stesse forze politiche. Noi abbiamo visto un entusiasmo crescente di giorno in giorno, considerate che alcune piazze non le avevo mai viste così piene e così partecipate. Faccio l’esempio di Palermo, ma anche Gela, Marina di Ragusa, Catania stessa. Cioè veramente abbiamo toccato tutta la Sicilia perché abbiamo fatto in totale dieci comizi in dieci città diverse della Sicilia. Abbiamo toccato almeno un comune a provincia e devo dire che in due giorni e mezzo non ci siamo per nulla stancati, perché l’affetto dei siciliani è stato veramente veramente enorme”.

La frase infelice e la polemica con Renzi

Negli ultimi giorni ha tenuto banco la frase di Conte che invitava Renzi a venire in Sicilia a raccontare di voler abrogare il reddito di Cittadinanza. Ma a farlo senza scorta. una frase interpretata come una minaccia.

“Credo che i cittadini sanno benissimo quali siano il carattere e i modi del presidente Conte. Tra l’altro noi abbiamo un codice etico ben preciso e siamo i primi a contrastare tutto quell’odio sociale che spesso si manifesta non solo sui social. Sono altri i partiti che lo strumentalizzano, che ci soffiano su. E io credo che quella frase sia stata estrapolata dal contesto. Io ero presente, eravamo ad Agrigento, c’era un punto stampa ed eravamo lì con tantissima gente attorno ed è stata strumentalizzata fortemente in maniera voluta da parte di una forza politica che oggi è in fortissima difficoltà”.

“Io stesso ricordo che quando ho firmato e presentato la mozione di sfiducia al presidente Musumeci, ho pubblicato una locandina per coinvolgere quanti più siciliani possibili in quella sfiducia che il Movimento cinque Stelle promuoveva. L’unico mio sbaglio fu ingrandire quella locandina che era rossa e quel rosso venne strumentalizzato, come se io volessi inneggiare a chissà quale cosa nei confronti del Presidente Musumeci. Allora spesso le forze politiche, alcuni attori politici, quando si trovano in fortissima difficoltà, tendono a strumentalizzare gli eventi, le parole le immagini o tentano di strumentalizzare alcune cose o alcuni passaggi che magari sul momento vengono dette all’interno di un contesto che poi se lo estrapola, poi posso possono apparire diversi da quelli che sono. Da parte nostra c’è sempre stato un forte impegno, abbiamo anche un codice etico come Movimento cinque Stelle. Il presidente Conte, nel corso degli anni ha dato piena dimostrazione che la nostra è una forza politica che non soffia minimamente sull’odio sociale, a differenza di altri”.

Dopo il Reddito di cittadinanza, il Reddito energetico

“Ho lanciato il reddito energetico e ne parlano pochi di quello che sta succedendo in questi giorni e in queste settimane, soprattutto alle attività e alle famiglie siciliane. Ieri ho dormito presso un albergo palermitano e mi ha sorpreso una cosa. Cioè che alla reception ho trovato una mega bolletta, la stampa che evidenziava la cifra richiesta: 23.000€. Ho chiesto al direttore dell’albergo come mai avesse affisso questa bolletta e mi ha spiegato che voleva essere una protesta, un modo per informare come fosse insostenibile un  bolletta di 23mila euro a fronte di tre 4.000 € dello stesso periodo negli anni passati. Oggi noi stiamo vivendo una crisi enorme che probabilmente avrà un impatto forte nel mese di ottobre e novembre, perché i costi dell’energia elettrica sono aumentati in maniera vertiginosa. Allora qual è la proposta che noi stiamo facendo? Nel breve termine bisogna subito immettere fondi per cercare di mitigare questi costi e poi deve intervenire lo Stato, ma può intervenire anche la Regione Siciliana tramite fondi del FSC, quindi fondi europei. Nel medio e lungo termine, invece, dobbiamo dare la possibilità ai negozianti, alle attività commerciali, ai cittadini di poter sfruttare la nostra risorsa più grande che è il sole. Qui noi abbiamo il sole tutti i giorni dell’anno. E’ una risorsa preziosa e allora diamo loro l’opportunità, tramite un fondo di rotazione con soldi della Regione Siciliana, di realizzare a fondo perduto il proprio impianto fotovoltaico in modo tale da abbattere i costi della bolletta. Il fondo di rotazione si autoalimenta perché tutto quello che viene prodotto in più rispetto al suo fabbisogno dal negoziante, dal cittadino siciliano, viene immesso in rete e i guadagni non vanno al cittadino, non vanno al negoziante, ma ritornano alla Regione. Quindi un fondo che si autoalimenta. E’ una proposta che si è già concretizzata in Puglia, in Sardegna. Perché non si deve fare come in Sicilia? Non capisco perché su queste cose poi la politica non sceglie. Io voglio eliminare gli sprechi, eliminare gli affitti d’oro della Regione Siciliana e prendere quei fondi per realizzare  questo fondo di rotazione.

Migliorare il Reddito di cittadinanza

“Il reddito di cittadinanza va migliorato e raccordato meglio con il lavoro. Quello che non ha funzionato è stato proprio il raccordo con il lavoro.  Perché noi dobbiamo ricordare ai siciliani e agli italiani che le Regioni sono quelle che devono poi attuare e concretizzare le politiche attive del lavoro. La maggior parte delle regioni in Italia sono governate dal centrodestra. Il presidente Musumeci non ha realizzato il concorso da 1200 posti per i centri per l’impiego, o meglio lo ha realizzato negli ultimi mesi e non ancora concretizzato. Non lo ha ancora finalizzato quando già questi fondi erano stati messi a disposizione nel 2019. Quindi se non funzionano i centri per l’impiego l’incontro tra domanda e offerta chi lo deve fare allora? Io ho incontrato in questi giorni le aziende agricole, ho incontrato gli imprenditori e ho detto loro: ‘Guardate che il nostro primo impegno sarà quello di mantenere il reddito di cittadinanza perché porta un gettito economico di 1.000.000.000 di euro l’anno. In Sicilia, cioè, i 700.000 percettori siciliani spendono tramite la cittadinanza 1.000.000.000 di euro l’anno nei nostri negozi, nei nostri mercati, nei nostri supermercati e noi non possiamo perdere quell’economia che è fondamentale. Però l’impegno massimo che metterò, se i siciliani me ne daranno l’opportunità da presidente della Regione, è quello subito di attuare le politiche attive del lavoro, di dare l’opportunità anche agli agricoltori che hanno bisogno di manodopera stagionale, permettendo ai percettori di integrare il reddito di cittadinanza. Insomma se il lavoro non è stabile, non far perdere il reddito di cittadinanza a quei lavoratori che possono essere abili al lavoro, e possano essere impiegati per quei due mesi e ricevere un’integrazione da parte dell’agricoltore. Sono tutti meccanismi che ad oggi non hanno funzionato perché di fatto la Regione Siciliana, non solo per i percettori del reddito di cittadinanza ma anche per i nostri giovani, non ha realizzato nel corso degli anni le politiche attive del lavoro. Al più ha fatto solo dei tirocinanti, dei tirocini a titolo gratuito o con 500€ al mese, che poi neanche venivano retribuiti o venivano retribuiti con forte ritardo. Allora, se noi abbiamo una visione concreta sulle politiche attive del lavoro io sono convinto che questa misura funzionerà al meglio anche con i controlli che devono essere fatti”.

I primi giorni da Presidente

“La prima cosa che farò se eletto, questo l’ho detto sempre, ritirerò subito l’evidenza pubblica farlocca che è stata realizzata negli ultimi mesi dal presidente Musumeci per la realizzazione di due mega inceneritori. Subito dopo andrò a convocare tutte le 18 Srr che sono le società che pubbliche che gestiscono i rifiuti in Sicilia, perché abbiamo un enorme emergenza. Qualcuno dice che gli inceneritori sono la nostra soluzione? Assolutamente no. Perché dico ai cittadini che per realizzare un inceneritore ci vogliono comunque almeno cinque o sei anni. Noi l’emergenza ce l’abbiamo adesso, perché i rifiuti restano per strada ed non sappiamo dove metterli. Questa è la verità ad oggi, perché non abbiamo realizzato nel corso degli anni quegli impiantistica di prossimità. Ogni territorio deve poter chiudere il proprio ciclo di rifiuti con impianti ad innovazione tecnologica, con impianti che non vanno a realizzare la combustione del rifiuto, ma che vanno a completare quel percorso virtuoso di economia circolare che deve finalmente vedere la tassa dei rifiuti abbassare”.

Riforma della sanità

“Un’altra cosa che farò sarò lanciare subito la riforma della sanità, perché noi vogliamo realizzare un’unica azienda regionale siciliana. Elimineremo le nove Asp, ed elimineremo così le 27 nomine politiche perché la sanità deve essere portata all’interno delle abitazioni del cittadino. Oggi facciamo tutto con lo smartphone ed è inconcepibile che ancora la sanità viene vista come una sanità ospedalo-centrica che spreca tantissime risorse e non risolve i problemi di salute del cittadino.

La sanità deve lavorare in rete perché lo diciamo da tempo ma se noi la dividiamo in nove collegi elettorali non lavorerà mai in rete perché ogni politico spingerà per il proprio Comune, per il proprio ospedale. E invece noi dobbiamo finalmente attuare la rete sanitaria in maniera concreta e farla lavorare non più per divisioni politiche, ma a seconda dei territori. Se ci sono territori montani c’è un’esigenza, se ci sono territori costieri l’esigenza è un’altra. Così come le città metropolitane hanno esigenze diverse e se le mettiamo in rete possiamo funzionare bene”

Portare l’alta velocità in Sicilia

“Tutti parlano sempre di ponte sullo stretto, mega infrastrutture, ma è stato il primo governo Conte che ha finalmente deciso e ha investito nel portare l’alta velocità in Calabria. E se l’alta velocità finalmente viene portata in Calabria, io spero, e faremo di tutto, può arrivare in Sicilia. Da governatore della Regione Siciliana farò di tutto per portare l’alta velocità anche in Sicilia”.

Fondi Europei, strade e Pnrr

“Noi siamo carenti di tecnici, soprattutto nei Comuni, ma anche a livello regionale. Abbiamo una forte carenza di tecnici. Senza tecnici non si fanno progetti, senza tecnici non c’è la manutenzione e tanto altro. Poi le opere vanno a rilento. Bisogna affrontare il problema nell’immediato magari prendendo anche dei tecnici esterni che possono mettersi al fianco a quelli pubblici, soprattutto nel periodo che verrà, durante il quale dobbiamo utilizzare presto e bene i fondi del Pnrr. Io una proposta l’ho fatta, poi, sulle strade interpoderali. Ad esempio per gli agricoltori destiniamo delle somme fra quelle trasferite agli enti locali dando ai sindaci un vincolo con una specifica dicitura Cioè li devi spendere vincolati, vincolati per realizzare e manutenzione delle strade interpoderali. È un segnale. Lo facciamo già per i comuni che hanno la bandiera blu. Facciamolo anche per le strade interpoderali, per gli agricoltori.

La video intervista integrale

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