Si torna ad assumere alla Regione Siciliana. Sono già pronti i bandi per coprire i primi 24 posti. L’Agenzia per l’ambiente mette in palio 8 posti 16 sono stati inseriti in quattro bandi dai Consorzio autostrade siciliane.

Ma il rischio è che la maggior parte delle assunzioni dei prossimi mesi siano il frutto di sentenze che obbligano a stabilizzare i precari e a concedere anche gli arretrati.

L’Arpa ha preparato due bandi con cui cerca 7 collaboratori tecnici professionali del comparto sanità da assumere con contratto a tempo determinato e un assistente amministrativo. Il via libera alle domande scatterà solo dopo la pubblicazione dei bandi sui sito dell’Agenzia.

Il Cas mette in palio invece posti a tempo indeterminato. I primi sei sono destinati a istruttori tecnici direttivi di categoria D.

Altri due posti sono destinati a ingegneri elettronici, elettrotecnico in telecomunicazioni.

Tre posti sono destinati a periti elettronici o industriali o gli ultimi 5 andranno a istruttori tecnici geometri.

E’ quanto riporta oggi l’edizione del Giornale di Sicilia.

Ma ciò che sta accadendo alla Sas. la più importante delle società partecipata, a preoccupare il governo.

La società ha perso altri ricorsi presentati da ex precari della Multiservizi che non sono stati stabilizzati dopo la fusione che ha dato vita proprio alla Sas.

I sindacati sono in allarme perché calcolano della partecipata che siano circa 700 i dipendenti che hanno presentato un ricorso e che dunque ci sia un rischio perla tenuta della società, che e quella col più alto numero di dipendenti (circa 1.900).

«Se tutti i ricorrenti vincessero in giudizio – commenta Gianni Borrelli della Uil – la società non reggerebbe ìl peso delle condanne.

Per questo motivo e più conveniente raggiungere un accordo con questi lavoratori e arrivare a una transazione che tuteli tutti e non metta in pericolo chi già lavora in Sas. Chiediamo al governo di creare un tavolo coinvolgendo i sindacati”.

Su questa linea sì sta già muovendo la Sas, che pero non concorda sulle dimensioni del problema: «I dipendenti che hanno fatto ricorso sono un’ottantina – precisa il presidente Giuseppe Di Stefano – e di questi qualche decina ha già ottenuto il reintegro, dunque le assunzioni da fare da capo sarebbero anche meno di 80-. Di Stefano concorda però sulla procedura più conveniente; «Poiché il trend delle sentenze ci vede sconfitti è più utile arrivare a una transazione che preveda l’assunzione di chi ancora attende la sentenza in cambio della rinuncia agli arretrati. Ho già chiesto all’assessorato all’Economia di poter agire in questo senso e arrendo che vengano fatte le valutazioni del caso*. Tra l’altro la transazione porterebbe un risparmio sulle spese legali che i sindacati giudicano milionarie e che Di Stefano circoscrive a circa “400 mila euro all’anno”.

Va detto che nel recente giudizio di parifica sul bilancio la Corte dei Conti ha di nuovo sottolineato il rischio che deriva dalle assunzioni e in genere dalla gestione del personale delle partecipate. E in questa occasione il presidente Musumeci ha assicurato che il governo sta tenendo sotto controllo i conti delle sue società.

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