Ecco gli indagati nell’operazione  Chartago dei carabinieri con la quale è stata smantellata una piazza di spaccio nel quartiere Passo di Rigano a Palermo.

In carcere sono finiti i palermitani Samuele Azzara, 25 anni, Enrico Barone, 27 anni, Mirko Orefice, 23 anni, Domenico Pizzurro, 27 anni, Pietro Pizzurro, 22 anni e Giuseppe Scalisi, 35 anni.

Ai domiciliari Giuseppe Aiello, 30 anni, Davide Di Bella, 25 anni, Alberto Mangia, 30 anni, Salvatore Pizzuto, 23 anni, Antonino Sileno, 26 anni, e Vincenzo Spina, 35 anni.

La base di spaccio davanti alla scuola

La base di spaccio era la villetta davanti all’istituto comprensivo Michelangelo Buonarroti nel quartiere Passo di Rigano di Palermo.

Qui i tanti acquirenti sapevano di trovare a qualsiasi ora del giorno e della notte un gruppo di pusher sempre riforniti di crack, cocaina, hashish e marijuana. I carabinieri della compagnia di Monreale da 2018 al 2020 hanno tenuto sotto controllo quella zona in periferia diventata la base di spaccio.

Operazione Chartago, 12 arresti

La scorsa notte i militari hanno eseguito nel corso dell’operazione Chartago un’ordinanza cautelare del gip di Palermo, su richiesta della Dda, nei confronti di 12 persone. Sei sono finiti in carcere e sei ai domiciliari accusati, in concorso tra loro, di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti.

La villetta davanti alla scuola media

Per tutti è scattata l’aggravante per avere spacciato davanti a una scuola. Le indagini hanno consentito di accertare, come riportato nell’ordinanza cautelare, come tanti erano gli acquirenti che arrivavano anche da altre province che acquistavano lo stupefacente nel quartiere Passo di Rigano. La vendita di droga sarebbe stata la principale fonte di sostentamento per le famiglie degli indagati. Lo stupefacente veniva nascosto nei palazzi e nelle vie strette del quartiere sempre controllato da vedette.

La lavorazione e la preparazione del crack avvenivano nelle abitazioni gli arrestati. Secondo quanto accertato dai militari il valore dell’attività di spaccio è stata stimata in 500 mila euro l’anno utilizzati anche per pagare le spese legali dei quanti finivano nella rete dei carabinieri.

Violento pestaggio e minacce anche ai carabinieri

I componenti dell’organizzazione, come riportato nell’ordinanza, avrebbero utilizzato anche la violenza per imporre il predominio nella piazza di spaccio. Un acquirente sarebbe stato pestato in pieno giorno insieme al padre intervenuto per proteggere il figlio perché la banda pensava che avesse collaborato con i carabinieri per fare arrestare un presunto pusher. I componenti dell’organizzazione erano spavaldi e non temevano la presenza dei carabinieri. Anzi uno degli indagati si sarebbe avvicinato ad un militare e gli avrebbe rivolto velate minacce con cui lo si invitava ad alleggerire i controlli. Nel corso dell’attività sono state arrestate 9 persone in flagranza di reato e sono stati segnalati alla prefettura 20 clienti e sequestrate circa 500 dosi di stupefacente.

“Tre operazioni antidroga a Palermo dei carabinieri

“L’operazione di oggi insieme a quella messa a segno allo Sperone con 57 arresti e quella alla Vucciria con 7 arresti, rappresenta il frutto della costante azione di contrasto al grave fenomeno del traffico di stupefacenti – dicono dal comando provinciale di Palermo – Un’azione senza sosta, attraverso l’incessante azione di controllo del territorio e la capillare presenza su tutta la Provincia di Palermo, con particolare riferimento alle aree ed ai quartieri più disagiati”.

Il sindaco di Palermo

«Esprimo grande apprezzamento al Comando provinciale dei Carabinieri di Palermo, in particolar modo alla compagnia di Monreale, e alla Direzione Distrettuale Antimafia per l’importante operazione che ha permesso di smantellare un’organizzazione criminale dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti che avrebbe operato nel quartiere Passo di Rigano imponendosi anche con la violenza e davanti ad una scuola.

Questa operazione rappresenta una nuova risposta dello Stato al fenomeno dello spaccio di droga in alcune zone della città. Ancora una volta lo Stato c’è e, tutti insieme in sinergia dobbiamo continuare a lavorare sull’aspetto culturale.

Sottrarre porzioni di territorio alla criminalità è un modo per offrire riscatto e speranza a quanti vivono nei quartieri più difficili della città».

Lo dichiara il sindaco, Leoluca Orlando.

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