Attacca gli ispettori ministeriali, contesta tutte le 46 presunte irregolarità che sarebbero state riscontrate dal Ministero, rivendica di aver messo a posto i conti e di aver stabilizzato gli Lsu. Leoluca Orlando in Consiglio Comunale smonta pezzo per pezzo tutte le irregolarità che il Ministero avrebbe riscontrato. Considera l’invio degli ispettori un atto viziato da una parte politica, i 5 stelle, e spiega la sua vertià al Consiglio Comunale.

A chi contesta quella che viene definita ‘l’anomalia Palermo’ costituita da una serie di comportamenmti inusuali, Orlando risponde che sono stati questi comportamenti inusuali ma perfettamente legittimi a permettere di salvare i conti e difende ‘l’anomalia Palermo’ a costo di pagarne un prezzo personale.

Il sindaco si lascia andare a espressioni non proprio adatte alc ontesto dando degli sciacalli ai suoi detrattori 8gli ispettori ministeriali?) e del demonio a chi ha causato tutto questo (in questa espressione si riconoscerà Riccardo Nuti ndr)

E il Pd si stringe al sindaco e lo difende per bocca del capogruppo Chinnici. “Ringrazio il sindaco Orlando per aver chiarito le criticità emerse e per aver costituito una commissione che servirà a fare luce sull’andamento gestionale della precedente sindacatura”.

“Il gruppo consiliare del PD – prosegue Chinnici – chiede di affrontare, insieme all’amministrazione, un percorso definito che possa consentire alla città di spiccare il volo, sfruttando tutte le possibilità garantite dal Governo nazionale. Riteniamo e auspichiamo che sia la maggioranza sia l’opposizione debbano rimboccarsi le maniche e lavorare con solerzia per esitare tutti i provvedimenti più importanti. Questo è quello che chiedono i cittadini, non dibattiti su criticità amministrative contabili che non riguardano questa sindacatura”.

“Se dovessero in seguito verificarsi delle irregolarità di gestione di tipo amministrativo o contabile – conclude il capogruppo – in virtù della netta separazione di poteri tra indirizzo della politica e la gestione amministrativa, qualcuno dovrà giustificarsi ed eventualmente sarà il destinatario di opportuni provvedimenti così come prevede la normativa”.

Ma a sparare a zero è ancora Riccardo Nuti: “Oggi in consiglio comunale a Palermo è andato in scena un Orlando scandaloso e a tratti tragicomico. Non so se ridere o piangere dopo questa sceneggiata del sindaco». A dirlo è Riccardo Nuti che, dopo la difesa di Orlando sulle presunte irregolarità rilevate dagli ispettori del ministero dell’Economia in merito alla gestione amministrativa del Comune, aggiunge: «Il sindaco da una parte ha attaccato gli ispettori arrivando a dire, in preda al suo delirio, che questi non conoscono le leggi; e poi però ha dovuto ammettere che, per tutte le somme erogate irregolarmente ai dipendenti comunali, cercherà ora di attivarsi. Decida il nostro caro sindaco: gli ispettori hanno preso una cantonata con i 46 rilievi oppure no? I fatti parlano da soli. Orlando può difendersi con queste contraddizioni solo dinanzi a una finta opposizione presente da decenni e che non riesce a chiederne le dimissioni”.

“Consiglio a Orlando – continua il deputato – di studiare cosa è l’attività parlamentare: nessuno è il mandante dell’ispezione ma, bontà sua, nelle azioni di un parlamentare rientra pure quella di chiedere l’invio di ispettori a seguito di elementi gravi e documentati, esattamente come io ho fatto. Se non ci fosse stato motivo, il ministero non sarebbe giunto a un dossier così corposo e scandaloso». «Orlando – afferma Nuti – ha rilanciato la palla ad una fantomatica commissione speciale utile solo per perdere tempo e non risolver nulla. Nel suo intervento ha tentato di omettere i veri motivi che hanno portato gli ispettori al dossier. Quando parla della pianta organica, si vanta di stabilizzare i precari, ad esempio, il caro sindaco si guarda bene dal dire che il rilievo che gli è stato fatto è che non c’era alcun fabbisogno a riguardo. Quando parla dei dirigenti comunali, ancora, non dice che non può scegliersi arbitrariamente, ma che ci deve essere una commissione esterna, stessa cosa nei servizi delle partecipate i cui contratti sono nulli”.

“È importante sottolineare – continua Nuti – che le responsabilità non sono però solo di Orlando. La gran parte del consiglio comunale in questi anni ha contribuito a rendere Palermo un’anomalia, uno Stato nello Stato. Tutte le irregolarità, infatti, sono passate o col silenzio o con l’approvazione del consiglio, che ora non può tirarsi fuori. Nessuno si autoassolva”.

Nuti conclude: “Speriamo che anche il nostro Orlando Furioso, esattamente come quello dell’Ariosto, ritrovi la lucidità. Ce ne vorrà per risolvere la catastrofe creata in questi anni. Glielo auguro. Firmato: “il demonio”, come simpaticamente sono stato definito durante il consiglio comunale”.

Tocca al MoVimento 5 Stelle di Palermo, annunciare di riservarsi di chiedere le dimissioni del sindaco  dopo aver approfondito gli atti con le 46 irregolarità rilevate dagli ispettori della Ragioneria generale dello Stato, inviati l’anno scorso dal Ministero dell’Economia e Finanza per verificare l’operato degli ultimi anni dell’Amministrazione comunale.

“L’ispezione del Ministero dell’Economia delle Finanze mette in evidenza 46 violazioni gravi commesse dall’amministrazione – afferma il gruppo consiliare del M5S Palermo – Questa è solo la punta di un iceberg certificato dal Ministero, che fa seguito alle denunce già messe in atto dal MoVimento 5 Stelle in consiglio comunale. Citiamo, tra le più importanti, l’assenza di progetto nel piano triennale, ingolfato da progettualità per oltre 4 miliardi a fronte di qualche decina di milioni di euro di disponibilità; il mancato trasferimento di fondi alla polizia municipale per il loro fondo produttività; i debiti fuori bilancio per oltre 33 milioni. E potremmo continuare con decine di violazioni alle norme o superficialità di gestione”.

“Al di là delle carte – continua la nota dei Cinquestelle -, sulle quali il sindaco potrà anche trovare giustificazioni di circostanza, resta il volto di una città abbandonata a se stessa, che ruota attorno al centro storico e al circuito arabo-normanno, e di un sindaco che si pavoneggia di eventi e riconoscimenti di facciata, mentre tradisce quotidianamente, da anni, le periferie, sempre più isolate e trascurate; i bambini, con carenze strutturali di asili, scuole materne, parchi ed aree verdi; gli ultimi e più bisognosi, con i problemi dei senza casa in continuo aggravio; i giovani, senza una politica comunale per le abitazioni delle giovani coppie, e senza una politica di rilancio della città e della sua economia”.

Infine, l’attacco del MoVimento 5 Stelle che annuncia di riservarsi di chiedere le dimissioni del primo cittadino di Palermo: “Invitiamo il Sindaco Leoluca Orlando a guardarsi intorno per constatare il fallimento di una gestione autoreferenziale, di una città in fondo a tutte le classifiche di qualità della vita e vivibilità. Da parte nostra ci riserviamo di chiedere le dimissioni del Sindaco, prendendo atto del disastro che è sotto gli occhi di tutti, e ci prodigheremo per attivare una commissione d’inchiesta”.