A chiamare i carabinieri della compagnia di Partinico alle 8 di ieri mattina è stata una donna.

Una telefonata al numero di emergenza per segnalare che tra lo svincolo di Balestrate e Alcamo aveva visto una giovane con il volto insanguinato e i vestiti strappati uscire da un furgone bianco.

La donna era inseguita da un uomo. Inizia da qui la caccia che si conclude alle 17 di ieri per risalire ad Antonino Borgia, l’imprenditore di Partinico di 51 anni accusato di avere ucciso Ana Maria Lacramioara Di Piazza, di origini romene, residente a Giardinello, 30 anni. Mentre l’imprenditore si trovava in caserma alle 17.30 circa si è presentato un altro uomo che ha riferito di avere visto in alcune riprese del sistema di videosorveglianza della sua abitazione in campagna a Balestrate la scena di un’aggressione.

Nelle immagini c’era un uomo che senza pantaloni inseguiva una giovane insanguinata. L’aggressione era delle 7 e 30 circa. Secondo quanto raccontato dall’imprenditore nel corso dell’interrogatorio, alla presenza dell’avvocato di fiducia, alle 7 circa gli amici della donna l’avevano lasciata allo svincolo di Partinico. Qui l’uomo aveva fatta salire sul furgone e insieme si erano diretti a Balestrate in un cantiere. Dopo un rapporto i due avevano iniziato a litigare.

L’imprenditore, come racconta, avrebbe preso un coltello che aveva nel furgone e avrebbe colpito Ana con un colpo nella pancia. La donna a questo punto sarebbe uscita dal furgone scappando e supplicando Borgia di buttare il coltello. Lui è sceso dal furgone senza pantaloni. E’ la scena che sarebbe stata ripresa dalle telecamere del sistema di videosorveglianza. Si sentirebbe la donna che urla, “Ma che fai aspettiamo un bambino, io ti amo”.

A questo punto l’imprenditore butta il coltello, che sarà ritrovato dai carabinieri della compagnia di Partinico sporco di sangue, fa salire la giovane nel furgone e si dirigono verso l’ospedale di Partinico. Sono le otto di mattina e i due sono nei pressi del ponte dell’autostrada. Qui i due riprendono a litigare.

Borgia prende un secondo coltello e colpisce la donna più volte. Ana per un attimo riesca a scappare dal furgone. E’ debole. Ed è la scena che è stata vista dalla donna che ha telefonato ai carabinieri. A questo punto Burgio la uccide. Prima con altre coltellate poi prende un bastone che trova per strada e la colpisce alla testa. A Partinico in aperta campagna abbandona il corpo legato e nascosto sotto teli e alcune frasche.

Verso le dieci l’uomo è andato a fare colazione in un bar vicino. Poi è passato dal commissariato di Partinico per presentare alcuni documenti. Ha lasciato il furgone sporco di sangue nella ditta. Ha preso un’altra macchina. Appena tornato ha pulito il furgone con l’idro pulitrice utilizzando lo sgrassatore. Le tracce di sangue non sarebbero state cancellate del tutto. Poi ha incontrato con alcuni clienti.

Alla fine è andato a mangiare fuori con un cliente e alle 15.30 è andato dal barbiere. Alle 17 i carabinieri della compagnia di Partinico si sono presentati nella ditta e lo hanno portato in caserma. Qui ha detto dove si trovava il corpo della giovane uccisa. Burgio è accusato di omicidio, occultamento di cadavere e procurato aborto. Ana sarebbe stata incinta.

Adesso si attende l’esito della autopsia che dovrà chiarire anche questo terribile aspetto.

Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Annamaria Picozzi e dal pm Chiara Capoluongo della sezione delle “fasce deboli” della procura di Palermo.

Il Fotoracconto del femminicidio

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