• Confronto riservato fra Musumeci e Miccichè
  • Teatro le stanze della Commissione bilancio
  • Verso un vertice di maggioranza che rimette in carreggiata la coalizione
  • Ma resta la maretta in casa azzurra

Torna a splendere il sole all’interno dell’Assemblea regionale siciliana. O almeno torna il sereno nel cielo di Palazzo dei Normanni. E’ questa l’espressione usata da più di un componete della maggioranza dopo la seconda puntata dell’incontro confronto dentro Forza Italia e in parte della maggioranza. Non si è trattato di un vertice di maggioranza ma di una serie di incontri fra uomini di punta quasi esclusivamente azzurri ma qualcosa si muove.

Sul piatto le tensioni nella maggioranza

Sul piatto c’erano le tensioni esplose durante la trattazione della finanziaria regionale ma non soltanto quelle e non soltanto in quella occasione. Tensioni che da un lato avevano allontanato Musumeci da Miccichè e dall’altro avevano allontano Miccichè da parte dei suoi o, come dicono dentro Forza Italia, avevano portato Miccichè a prendersela con qualcuno dei suoi.

Il confronto fra i due Presidente

Alla fine i due presidenti si sono ‘parlati’. Un incontro informale fra le stanze della Commissione Bilancio e quelle del governo a Palazzo dei Normanni in fondo a quel lungo corridoio del piano Parlamentare che unisce proprio quelle stanze delle decisioni importanti alla sala stampa, fisicamente lontana e separate dalle stanze degli incontri pubblici, la sala gialla e la sala rossa

Le stanze del pontiere

Stanze non scelte per caso visto che ad occuparle, oltre a Musumeci, c’è il sempiterno Riccardo Savona, pontiere per eccellenza e uomo dalla lunga permanenza in Commissione bilancio, ben 21 anni, quasi tutti trascorsi da presidente della Commissione bilancio ma comunque uomo chiave della Commissione anche quando la presidenza toccava ad una forza politica diversa, ai tempi di Crocetta.

Mercoledì e giovedì vertice di maggioranza

Fatto sta che i presidenti si sono parlati e ora si profila un vertice di maggioranza, la prossima settimana, forse mercoledì o giovedì, che dovrebbe sancire il ritorno del sereno e soprattutto definire la formazione che andrà alle elezioni nel 2022 con Musumeci candidato a succedere a se sesso con l’appoggio di Forza Italia e Miccichè candidato a restare, per un altro giro, presidente dell’Ars. Pace fatta e serenità tornata anche con l’area centrista della coalizione dopo varie frizioni residuo delle scaramucce in occasione delle elezioni europee

Ancora burrasca dentro Forza Italia

Ma se il sereno è tornato fra i due presidenti, non è ancora così dentro Forza Italia. Gli azzurri cercano il così detto ‘campo largo’, un accordo che tiri dentro la partita anche Italia Viva ed il Pd. Su Italia Viva nessun problema ad eccezione di qualche veto incrociato su nomi specifici, in fondo l’avvicinamento dei renziani al centro destra è nelle cose da tempo, almeno fra gli osservatori e i narratori della politica italiana e siciliana. Aperture e dibattiti sono in corso nei salotti romani e milanesi dunque perché non a Palermo.

La mossa del Pd

La mossa del Pd da un lato dovrebbe spegnere la stagione degli attacchi a Musumeci, ma dall’altro agita Forza Italia al suo interno. Azzurri che sereni non sono mai stati davvero e che di confronti interni e con gli alleati ne hanno vissuti tanti in questi quattro anni.

Gli assessori ‘agitati’

Me per il momento la priorità è la coalizione. Dunque vertice di maggioranza la prossima settimana e poi si vedrà tutto il resto. Ritrovata la pace nella coalizione c’è fiducia di poter smussare gli angoli anche dentro il partito con le posizioni dei due assessori che non hanno firmato il ‘documento della pace’ ovvero Armao e Falcone. Discorso a parte vale per ‘unico deputato che non ha firmato quel documento, Stefano Pellegrino. Ma questi sono argomenti a cui guardare in seguito

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