Un altro gioiello nascosto nel cuore dei palazzi di Palermo.

In questo caso si tratta di una scala in pietra che si trova all’interno del Palazzo ex Ministeri, consegnato oggi dal presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè per i lavori di restauro.

Nonostante la struttura versi in condizione di fatiscenza mantiene il suo ciglio nobiliare secolare.Il palazzo, chiuso da un cinquantennio, ed adibito fino alla fine degli anni 60 ad uffici, è stato sistemato l’ultima volta dall’architetto Carlo Giachery progettista della splendida scala a chiocciola interna, che porta al piano superiore. Dalla sua sommità si accedeva all’antico ospedale di San Giacomo per collegare il quale la scala è stata costruita.

L’architetto che preconizzò il Liberty a Palermo ha dotato la struttura di sinuosità e volute, sormontate da una cupoletta. A realizzarla gli intagliatori Sacco con una tecnica particolare di intarsio a tufo. Al posto di una normale scala, Giachery scelse di realizzare un capolavoro, dando così prova empirica delle sue conoscenze teoriche sul taglio della pietra. La scala è interamente realizzata a sbalzo e si snoda in modo concentrico all’interno di un alto tamburo, sovrastato dalla cupola sferica, questa si chiude con un occhio circolare coperta da un lucernario in ferro e vetro. Benchè il Liberty sia ancora di là da venire, il gusto di questa realizzazione è di chiara matrice pre-modernista. In un angolo si legge il nome “Sacco” dell’incisore e la data del 1852.

Le prime informazioni sul palazzo risalgono al 1600, ma la sua struttura potrebbe essere preesistente. Il suo nome si deve alla toponomastica borbonica che lo indicava come sede del Luogotenente generale del Regno , della Real Segreteria e dei Ministeri di Stato. La configurazione attuale è stata pensata appunto dall’architetto Giachery, che ricevette l’incarico pubblico di modificare e ingrandire il palazzo.
Dal 1811 al 1860, ospitò l’Ufficio del Sovrintendente , una figura simile all’attuale prefetto; nel 1885 diventò sede della prefettura e alloggio del prefetto; nel 1931 vi trovarono collocazione gli uffici del Provveditorato scolastico.