La Polizia di Stato ha arrestato i palermitani Alessandro Cannarozzo, 32 anni, Domenico Caruso, 28 anni e una giovane di 18 anni M.M. accusati di coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti.

I tre sono stati sopresi dai poliziotti del commissariato Porta Nuova in un’abitazione via Baida dove è stata trovata una piantagione indoor con 75 piante e un sacco con 70 grammi di erba già essiccata.

L’ingresso della casa era sorvegliato da una telecamera collegata ad un televisore. Nel corso dei controlli sono stati trovati nell’abitazione quasi 2 mila e 600 euro. I tecnici Enel hanno accertato il furto di energia elettrica.

Le operazioni contro coltivazioni di droga sono frequenti in tutta la Sicilia. Il mese scorso un disoccupato ai domiciliari sveva sbarrato l’ingresso della sua proprietà, alla periferia di Cassibile, nel Siracusano, pensando di proteggere il sui segreto, una coltivazione di marijuana. Ad accorgersene sono stati i carabinieri che hanno sequestrato la piantagione ed arrestato il presunto coltivatore.

Nella sua disponibilità aveva  293 piante di altezza tra i 60 e gli 80 centimetri. “Le piante sono state individuate grazie ad un’accurata perquisizione, celate, ben curate e protette con serre rudimentali di materiale di plastica tra la vegetazione del giardino interno dello stesso stabile assieme a strumenti per la potatura e varie tipologie di sostanze fertilizzanti” fanno sapere dal comando provinciale dei carabinieri di Siracusa.

Il giorno prima a Palermo nel cuore di Pallavicino, non lontano dalla via Patti, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico avevano seguito la scia di un odore inconfondibile che li aveva portati a ridosso di un appezzamento di terreno delimitato da un cancello chiuso. All’interno di quel terreno era già visibile una pianta di marjuana.

Mentre gli agenti si apprestavano ad eseguire controlli più accurati e che sarebbero passati attraverso la rottura del lucchetto e l’ispezione dei luoghi da parte del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, è giunto un uomo che ha affermato di essere il proprietario del terreno, rendendo spontanee ammissioni sulla illecita coltivazione.

L’uomo ha condotto gli agenti all’interno di una stalla ubicata sempre su quel terreno, ove si trovavano 73 porzioni di rami con inflorescenze di canapa, lunghi circa 40 cm, appesi ad un filo e lasciati ad essiccare.

Sul terreno, invece, si potevano contare 4 piante di canapa, alte 2,5 e larghe 1,5 ed altri arbusti parzialmente essiccati.