Rischiare di morire dentro la propria auto per quello che dovrebbe essere un normalissimo acquazzone autunnale ma che a Palermo si stava trasformando in tragedia.

E’ accaduto ieri sera in via Imera, dove, dopo pochi minuti di pioggia, il livello dell’acqua si è alzato talmente tanto che una giovane che stava percorrendo in auto la strada è rimasta intrappolata dentro la propria vettura, senza riuscire ad uscirne.

E’ riuscita a salvarsi urlando ed attirando l’attenzione di chi ha chiamato i vigili del fuoco e gli agenti della municipale che hanno nuotato sino alla macchina per liberarla.
Può, una strada, durante un temporale, trasformarsi in un fiume? A Palermo sì.

Ed i cittadini accusano l’amministrazione comunale, sostenendo che la disostruzione dei tombini non venga fatta come si dovrebbe, e lo stesso dicasi per il sistema di confluenza delle acque reflue. Insomma, in una città ‘civile’, gli allagamenti non dovrebbero verificarsi. 

Ieri i vigili del fuoco e i vigili urbani hanno soccorso diversi automobilisti rimasti impantanati in Via Ugo La Malfa, piazza Indipendenza, a Partanna Mondello, nella zona del sottopassaggio di via Guarnaschelli, in via Messina Marine.
Quando piove a Palermo ci si sente davvero in pericolo, e non potrebbe essere altrimenti. La città si allaga, le strade ed i sottopassaggi diventano impraticabili.
Ed oggi, come prevedibile, sul web monta l’indignazione.

Rosario scrive: “Da oltre 30 anni è così”. Gli fa eco Alba: “Terzo mondo!!!”. Francesca denuncia: “Ieri sera il sottopassaggio del ponte della Favara, a Guarnaschelli, era del tutto allagato. Lo stesso dicasi per la via Messina Marine, la zona dello Sperone, lo svincolo di Villabate. Era davvero una situazione pericolosa e ingestibile. Le periferie sono DIMENTICATE. Questa non è un’emergenza, è una realtà che si ripete da 40 anni, ogni volta che le precipitazioni si fanno più intense. Vorrei capire cosa diamine abbia fatto finora l’amministrazione comunale, per risolvere definitivamente questo incubo. NULLA”.

Nella borgata di Boccadifalco, l’acqua è arrivata sino a 40 centimetri di altezza, lambendo i gradini che conducono alle abitazioni. Alcuni residenti, temendo che l’acqua potesse entrare nelle case, a mezzanotte, armati di scope e bastoni hanno pulito un tombino in corrispondenza del quale si era formato un ‘lago’. “Sto qui da 30 anni – tuona un uomo del quartiere – e non ho mai visto nessuno del Comune venire a verificare la situazione dei tombini. E’ uno schifo e una vergogna”.

Nei comuni limitrofi la situazione non è molto diversa. Lo denuncia Silvana: ” Non si poteva uscire nemmeno da Ficarazzi, i tombini rimbalzavano e l’acqua era altissima”.

Alla fine di una serata da incubo, gli automobilisti sono, per fortuna, tornati sani e salvi a casa. Ma se fosse accaduto qualcosa di molto brutto, se qualcuno avesse perso la vita, di chi sarebbe stata la colpa?