Cinque o sei liste a sostegno di Musumeci, altrettante per Fabrizio Micari, una sola per i 5 stelle ed è una scelta precisa, ma una anche a sostegno di Claudio Fava e una ciascuno per tutti gli altri candidati indipendenti. Sarà probabilmente questo lo scenario delle prossime elezioni regionali siciliane. Oggi è toccato alla presentazione della lista Popolari e Autonomisti a sostegno di Micari che mette insieme MpA, cantiere popolare e Idea Sicilia di Roberto Lagalla.

“Popolari e Autonomisti e Idea Sicilia vogliono rappresentare le ragioni del popolarismo, dell’autonomismo e dell’impegno civico – ha detto presentando la lista Saverio Romano – forti di un radicamento territoriale e di entusiasmo che va valorizzato. Un simbolo che racchiude l’esperienza popolare, liberale e di Centro. Un percorso comune che vuole essere inclusivo per raccogliere le migliori energie culturali e sociali. E’ questa la motivazione politica del nostro stare insieme e del nostro sostegno a Nello Musumeci a presidente della Regione”. Cosi Saverio Romano, nel corso della conferenza stampa, all’Ars,di presentazione del simbolo Popolari-Autonomisti Idea Sicilia. Presenti gli onorevoli Toto Cordaro, Pippo Reina, Roberto Di Mauro, e Roberto Lagalla. ‘Le ragioni del buon governo e la lotta alla povertà e alla disoccupazione – ha proseguito Romano – contro le sirene demagogiche del populismo e degli estremismi”.

A sostenere Musumeci ci sarà, poi, una lista unica di Noi con Salvini Lega dei Popoli e Fratelli d’Italia, una lista dell’Udc, quella di Diventerà Bellissima, il movimento di Musumeci e, naturalmente, la lista di Forza Italia. Si attende di comprendere se ce ne sarà una sesta a carattere civico.

Simile la situazione nel centro sinistra a sostegno di Micari. Ci sarà la lista del Pd, quella dell’ex ministro Cardinale, Sicilia Futura nella quale però lui non correrà, la lista dei giovani chiamata Next, la lista di Ap e Centristi per l’Europa insieme e la lista civetta Sinistra siciliana sulla quale incombe il rischio di ricorso di Sinistra italiana che considera questa una ‘furbata’ per creare confusione. A queste va aggiunta la lista del Megafono del presidente Crocetta e la lista dei territori di Leoluca orlando che potrebbe portare addirittura a 7 la somma anche se c’è qualche difficolotà nella composizione degli elenchi. I renziani scelgono di correre con un consigliere comunale che aspira alla regione, Fabrizio Ferrara

Con Fava ci sarà una sola lista composta dai candidati di Rifondazione, Mdp e Sinistra italiana, con Busalacchi una sola lista composta dai candidati del suo movimento e da quelli di Vox Populi di Lucia Pinsone. Una sola lista anche per gli altri a partire dai 5 stelle per i quali, come detto, è una precisa scelta politica. Restano dieci giorni per definire il panorama visto che tutto dovrà essere depositato entro il 5 ottobre.

Dibattito animato anche per la formazione dei listini regionali. Con la legge elettorale dopo la cura dimagrante dell’Ars, infatti, 62 sono i deputati eletti dalle liste secondo un preciso schema territoriale ma altri otto deputati sono eòletti dai listini. Si tratta della lista regionale del candidato presidente eletto nella quale scatterà l’elezione del presidente e dei sei candidati che lo seguono mentre l’ottavo candidato eletto sarà il candidato presidente sconfitto che ha ottenuto il maggior numero di voti.

C’è, dunque, un po’ di ‘maretta’ per stare nei listini ma la definizione dovrà arrivare molto presto anche perchè chi è garantito da un listino dovrà anche spendersi in alcune liste provinciali per tirare la volata agli altri candidati considerato che i seggi saranno suddivisi solo fra le liste che superano lo sbarramento del 5%.

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