Rischia di non partire affatto l’anno scolastico dell’Istituto Finocchiaro Aprile, Liceo delle scienze umane di via Cilea a Palermo. I genitori dei ragazzi di un intero modulo scolastico, fra 350 e 400 alunni che costituiscono circa un terzo degli studenti della scuola, hanno appreso solo adesso ufficialmente, a due giorni dall’avvio delle lezioni, che i loro figli non studieranno nella scuola che hanno scelto e dove hanno studiato per i primi due, tre o quattro anni del loro percorso di studi.

La scuola, infatti, per cause che non sono state chiarite del tutto ma legate a lavori di ristrutturazione ma anche al mancato pagamento dell’affitto da parte della ex Provincia, non può più disporre dei locali della succursale che sorgeva a poche decine di metri dal plesso centrale. La scuola ha, dunque, deciso, di spostare gli alunni della succursale nella sede centrale e mandare in viale Michelangelo, oltre la circonvallazione, un intero modulo che invece è sempre stato in via Cilea.

La protesta dei genitori è esplosa con veemenza oggi durante una affollata assemblea tenuta nella palestra dell’Istituto durante la quale il preside, Fabrizio Mangione, ha tentato di convincere le famiglie a farsi carico dello spostamento quotidiano dei ragazzi. Il plesso di via Michelangelo dove i ragazzi dovrebbero convivere con le classi di un altro istituto che li ospiterebbe è, infatti, difficile da raggiungere. Nell’area non arriva il tram ed è raggiunta da un solo autobus partente da piazza Lennon (Giotto per i palermitani), il cui orario è incompatibile con l’ora di ingresso a scuola dei ragazzi.

Le condizioni della scuola di destinazione, poi, sarebbero fatiscenti secondo il racconto fatto da genitori ed alunni che avevano deciso di cambiare istituto proprio per questo motivo e rischiano di ritrovarsi nelle medesime aule.

Le soluzioni prospettate, però, contemplano in ogni caso un periodo di trasferimento in questi locali o i doppi turni. Molti genitori si dicono pronti a portare i figli all’Istituto di via Cilea e farli sostare nei corridoi davanti alle classi che ritengono siano state loro sottratte, bloccando l’avvio dell’anno scolastico.

Contattata la scuola per ottenere una replica alle argomentazioni dei familiari degli studenti dal preside Mangione ci è stata comunicata l’indisponibilità del capo istituto a parlarci e siamo stati invitati a riprovare domani.