Niente posto nei parcheggi, auto lasciate in strada in doppia e tripla fila e bolgia infernale intorno al porto di Palermo anche e soprattutto per gli scavi e le deviazioni, ma con responsabilità degli automobilisti incivili e qualche difficoltà anche perchè il parcheggio del porto che è sempre pieno e poco utilizzabile.

E’ la situazione intorno al porto di Palermo che i palermitani conoscono bene e vivono ogni giorni fra i disagi. Ma non tutti sanno che dentro il porto la situazione è perfino peggio con imbarchi da terzo mondo, senza offesa per il terzo mondo. Fiumi di persone in attesa alla banchina davanti all’attracco della nave per Napoli, fra i Tir che passano a velocità sostenuta e sfiorano gli utenti oppure si bloccano davanti a folle di persone utilizzando il clacson come fosse un deterrente alla bolgia.

Un vero e proprio inferno che i passeggeri all’imbarco del traghetto devono sopportare. Con enormi rischi visto che la distanza fra persone e mezzi pesanti praticamente non esiste. I tir incrociano fra loro superandosi fra la folla, si districano fra fiumi di persone che oltre a respirarne gli scarichi in via diretta rischiano di finire costantemente sotto una ruota in qualsiasi momento. E qualche valigia c’è perfino finita ogni tanto.

Tutto ciò avviene a due passi da cassonetti stracolmi di immondizia, bloccando varchi traffico lato ‘Guardia Costiera’ aperti e funzionanti e con gli stessi addetti della Guardia Costiera che devono scendere dalle auto e urlare per far spostare i passeggeri in coda all’imbarco e poter passare con l’auto.

E’ una scena da porto arabo anni ’30 quella a cui si assite fra addetti all’imbarco che si sbracciano e cercano di fare del loro meglio per tenere separati i percorsi pedonali realizzati con i jersey (ma del tutto insufficienti vista la mole di persone, e il passaggio di auto e mezzi pesanti. Il palermitano apatico e abituato a tutto cammina a fianco del camion in movimento senza curarsi dei rischi.

Una situazione assolutamente inaccettabile che è nota all’Autorità portuale. “Condivido in pieno il suo allarme e la sua preoccupazione – dice Pasqualino Monti presidente Dell’Autorità di Sistema del Mare di Sicilia occidentale al cronista che lo interpella su questa situazione – ed è la prima cosa che ho notato appena arrivato qui. Ho trovato un ‘Suq’, un vero e proprio immondezzaio, solo per affrontare uno de tanti problemi. E’ un problema culturale. Stiamo lavorando per far capire che il porto è di tutti e che deve essere pulito, ordinato e sicuro”.

“Stiamo lavorando con grande attenzione e rapidità. Abbiamo già sbloccato il primo finanziamento da 60 milioni di euro e sono in corso gli interventi nel porto di Termini Imerese (altro approdo della medesima Autorità portuale ndr) dove sono in corso le opere per il sovra e sotto flutto. Anche a Palermo abbiamo av viato le demolizioni di alcune strutture  nell’area del molo Piave e lì realizzeremo ampi spazi per la sosta e la suddivisione del traffico”.

Va detto che parte del problema è rappresentato dall’inutilizzabilità della Stazione marittima che è stata a lungo sequestrata dall’autorità giudiziaria e solo da qualche giorno riconsegnata all’Autorità Portuale. Ma gli stessi percorsi realizzati provvisoriamente con le barriere jersey sono insufficienti.

“Siamo consapevoli delle difficoltà soprattutto in due giorni della settimana quando si sovrappone la partenza quotidiana della nave per Napoli agli imbarchi di due navi da Crociera. E’ una situazione – continua Monti – della quale ci stiamo occupando e già dalla prossima settimana saremo in grado di evitare il passaggio dei mezzi pesanti dall’area imbarco passeggeri del traghetto per Napoli”

In pratica con l’abbattimento delle vecchie strutture sul molo Piave si conta di realizzare aree di sosta per mezzi pesanti ed auto destinati all’imbarco e questo sposterebbe il traffico pesante sul lato opposto del porto evitando che i mezzi passino fra le persone in coda.

“Contiamo, inoltre, di spostare tutto il traffico extra Schengen (ovvero il traffico diretto o proveniente da fuori la comunità europea aderente al trattato sulla libera circolazione) sui moli Santa Lucia e Quattro venti. Ho già tenuto le conferenze di servizio e la prossima settimana firmerò il provvedimento”.

“Stiamo lavorando per cambiare il porto di Palermo ma non è una cosa facile ne rapida – conclude Monti – speriamo di avere non solo finanziamenti ed opere ma anche la collaborazione dei palermitani e dei passeggeri da e per Palermo. Serve anche un cambio di cultura”.

Qualcosa, dunque, si muove nella speranza che i cambiamenti arrivino prima che la fortuna che ha protetto fino ad ora i passeggeri venga meno. La situazione di ieri sera documentata dalle fotografie era davvero difficile e rischiosa e sembra che si ripeta almeno due volte la settimana. Condizioni da terzo mondo che vanno assolutamente cambiate.