I legali di Piero Messina, giornalista sotto processo per calunnia e diffusione di notizie false insieme al collega Maurizio Zoppi, hanno chiesto la citazione come testimoni del vicedirettore de L’Espresso Lirio Abbate e di Vincenzo Lo Re, avvocato dell’ex governatore siciliano Rosario Crocetta.
Sull’ammissione delle deposizioni il giudice monocratico Flaccovio si è riservato e deciderà alla prossima udienza. Il processo ruota attorno all’articolo scritto su L’Espresso a luglio del 2015 da Messina e Zoppi in cui si raccontava di una telefonata intercettata tra Crocetta e il medico Matteo Tutino.
Nel corso della conversazione Tutino, che era indagato per truffa e aveva il telefono sotto controllo, avrebbe detto che l’allora assessore alla Sanità Lucia Borsellino andava fatta fuori come il padre, il magistrato assassinato dalla mafia.
Una frase choc che, come hanno accertato le indagini, non compare però in nessuna intercettazione e che si è rivelata dunque inesistente. Zoppi e Messina sono finiti sotto processo e l’Espresso è stato condannato a risarcire in sede civile Crocetta.
L’ex governatore, però, deponendo al dibattimento a carico dei due giornalisti, a marzo scorso ha riferito che Lirio Abbate, all’epoca giornalista del settimanale, avrebbe chiamato Lo Re dicendogli che, se l’ex governatore avesse denunciato i giornalisti Messina e Zoppi per diffamazione, il giornale avrebbe pubblicato un dossier sulle sue pratiche pedopornografiche. Abbate, che ha denunciato Crocetta, potrebbe ora essere chiamato a testimoniare davanti al giudice insieme al legale dell’ex presidente della Regione.
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