La giunta regionale siciliana ha nominato quattro nuovi dirigente generali alla Regione.In realtà le nomine del tutto nuove nell’incarico sono solo due, e solo uno approda alla dirigenza generale per la prima volta poi si registra un ritorno nei ruoli della massima dirigenza regionale  al vertice della burocrazia e una conferma.

Il ritorno è quello di Ignazio Tozzo nominato nuovo ragioniere generale della Regione siciliana, prende il posto di Giovanni Bologna che quasi certamente resterà a dirigere il Dipartimento della Famiglia dove è stato inviato  d’urgenza per risolvere il pasticcio della cassa integrazione in deroga dopo le dimissioni di Vindigni travolto dalle polemiche. A nominarlo nella serata di ieri è stata la giunta Musumeci, che ha affrontato il nodo dei direttori generali dei dipartimenti i cui contratti scadono il 31 maggio dopo ben tre proroghe e rinvii.

Per Tozzo è un ritorno essendo stato dirigente generale alla sanità dopo aver ricoperto l’incarico al fondo pensioni. Da ultimo era distaccato alla Corte dei Conti dove è stato giudice di nomina regionale. La sua elezioni, naturalmente, era stata deliberata dall’Ars. Il suo rientro al vertice della burocrazia regionale (Il ruolo di ragioniere generale è praticamente il massimo possibile dopo segretario generale) è una scelta precisa da parte della Giunta Musumeci.

Alle Finanze va Benedetto Mineo, un altro uomo noto che ha già ricoperto vari ruoli alla Regione fin dai tempi delle giunta Cuffaro ma che è stato anche capo dell’Agenzia delle Dogane e ai vertici di Equitalia, e che dal 3 aprile era stato scelto per guidare la speciale task-force istituita per coordinare le misure finanziarie ed economiche necessarie a fronteggiare la grave crisi nell’isola provocata dall’emergenza Covid-19.

Completata la squadra  di economia e finanze la giunta ha scelto Patrizia Valenti per guidare la Formazione professionale dove già si trovava come dirigente ad interim dopo le dimissioni di Salvo Taormina. Ex assessore regionale alle Autonomie Locali e alla Funzione pubblica nel 2014 sotto la giunta Crocetta ma in quota Udc, ha un passato di funzionario tecnico e poi di capo di gabinetto in vari assessorati prima di approdare alla dirigenza generale alla guida dell’autorità di Audit della Regione. Di fatto passa stabilmente nelle sue mani un settore che già reggeva come la delicata Formazione Professionale. Lavorerà con un assessore come Roberto Lagalla che certamente appartiene ad un’area centrista nella quale possono facilmente riconoscersi entrambi.

Infine conferma per il sempreverde Dario Cartabellotta  che resta alla guida del dipartimento Agricoltura, ruolo che ben conosce e che ricopre da anni in un settore nel quale anche lui è stato, durante la medesima stagione di Crocetta, anche assessore.

Per il dipartimento della Programmazione, Autorità di gestione del Fesr, posto che rimane libero d opo la nomina della Valenti alla Formazione la Giunta regionale ha dato mandato di procedere all’avviso pubblico verso l’esterno per la selezione del nuovo dirigente generale, tenuto conto che non vi è stata alcuna domanda di partecipazione fra gli interni.

Alla luce del parere reso dal Consiglio di giustizia amministrativa, in sede consultiva, lo scorso 27 maggio e sentita la relazione del capo della segreteria tecnica della presidenza della Regione, la Giunta ha ritenuto necessario un ulteriore approfondimento tecnico-giuridico relativo alla posizione giuridica dei dirigenti di seconda fascia, prorogando l’incarico degli attuali direttori generali per 15 giorni.

“In questo momento – dichiara il presidente della Regione, Nello Musumeci – i cittadini si attendono concretezza e scelte adeguate. Per questo abbiamo dato priorità alla scelta di quei dirigenti ai quali sono affidate le delicate fase successive all’approvazione della legge finanziaria. Abbiamo individuato persone competenti e di grande spessore, riconosciute per la propria qualità. Per la prima volta si procede a nominare la dirigenza generale dopo un formale atto di interpello ed è un significativo metodo di lavoro improntato alla trasparenza e alla meritocrazia. Di questo ne sono assolutamente contento”.

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