«Abbiamo avanzato al Governo nazionale una proposta ragionevole: a chi arriva in Sicilia ed è un cittadino italiano, ovvero la stragrande maggioranza, dovrebbe essere somministrata la seconda dose, intesa come prestazione sanitaria. Così come un cittadino siciliano può andare in un Pronto Soccorso del Nord in caso di necessità».

Così Ruggero Razza, assessore regionale alla Salute, ospite di Casa Minutella, il talk show condotto da Massimo Minutella su BlogSicilia.it.

Per quanto riguarda, invece, la terza dose dei vaccini, «attendiamo le indicazioni che arriveranno dal Ministero della Salute e dall’AIFA. Noi siamo disponibili. C’è un sistema che può contattare tutte le persone vaccinate ma non è chiaro quale sarà il tempo necessario. Comunque, ci adegueremo a quanto sarà disposto e daremo una risposta», ricordando che «ieri si sono superate le tre milioni di vaccinazioni in Sicilia e la nostra Regione è al quarto posto in Italia tra i cittadini che hanno completato il ciclo vaccinale».

In merito alla resistenza di taluni cittadini al vaccini, Razza ha ricordato che, in Sicilia, «neanche nel passato, c’è stata una grande disponibilità alla vaccinazione. È in corso una sfida anche culturale. Quando mi sono insediato, nel dicembre 2017, uno dei primi temi era il mancato raggiungimento dei target di vaccinazione, fissati dal Decreto Lorenzin. Oggi stiamo facendo lo sforzo di fare comprendere a tutti che il vaccino sia l’unico antidoto possibile per il ritorno alla normalità. L’obiettivo è raggiungere l’immunità di gregge entro la fine dell’estate».

Capitolo comunicazione. L’assessore Razza ha detto: «Noi abbiamo raccontato tanto della pandemia da quando è cominciata. Il sistema di comunicazione, comunque, è molto legato alla cronaca, ai fatti di ogni giorno. Ma sarebbe opportuna una parità di gestione. Infatti, così come si racconta un fatto che non funziona, allo stesso tempo bisognerebbe raccontare quello che funziona. In alcuni casi, invece, gli elementi di criticità sono stati valorizzati di più rispetto ad alcune cose che hanno avuto un valore importante. Esempio: la Sicilia ha avuto l’impatto di ospedalizzazione tra i più bassi in Italia. Noi abbiamo dovuto gestire momenti difficili ma non le criticità che si sono avute in altre Regioni. Da noi non è mai successo che un cittadino siciliano sia stato trasferito in elicottero in un’altra Regione o Stato. Giusto tenere la lente d’ingrandimento anche sul più piccolo degli errori ma c’è l’eguale diritto di dare meriti».

Tuttavia, per Razza, bisogna dare responsabilità non solo al sistema informativo ma anche alla politica. Ad esempio, è stato un grave errrore che il centrodestra «abbia presentato una mozione di sfiducia contro il ministro della Salute Roberto Speranza durante la pandemia perché, mentre si devono assumere decisioni importanti, pensare di sostituire il ministro era un errore».

Sul fronte della politica, Razza ha affermato che «ultimamente ne parlo poco. Preferisco dedicarmi al lavoro e a osservare e a occuparmi di DiventeràBellissima. Se io oggi distraessi la mia attenzione dall’attività amministrativa, commettere un grave errore».

L’assessore, però, ha voluto sottolineare che la Regione, durante la presidenza di Nello Musumeci, ha «destinato tante risorse per far crescere la nostra economia, aumentando il numero dei cantieri e l’attività edilizia. Il presidente ha il diritto e dovere di potere completare questo mandato e volere poi raccogliere i risultati di un lavoro molto intenso, tramite un dialogo fecondo con le forze politiche e sociali e con chi, nella prima esperienza, non è stato con noi. In quanto governo della Regione, però, dobbiamo dedicarci al lavoro intenso, il resto verrà da sé», sottolineando che «nell’anno e mezzo che ci separa dal momento elettorale, dobbiamo concludere tutti i procedimenti aperti e dobbiamo dare un segnale forte al mondo del commercio e dell’impresa. Dobbiamo raccontare quello che è stato fatto».

Infine, sull’espressione “spalmiamo un po’ i morti“, l’assessore Razza ha chiarito che si riferiva ai dati: «non mi sembrava corretto comunicarli in una sola giornata, visto che i numeri facevano riferimento a più giorni e non a uno solo. Quelli, poi, erano giorni in cui si parlava di debito consolidato della Sicilia e c’era un confronto con il Governo Nazionale durante il quale si faceva riferimento alla spalmatura. Io ho partecipato anche al Consiglio dei Ministro e, quando si parlava di spalmare, si faceva riferimento ai dati statistici. Lungi da me potere avere avuto qualsiasi mancanza di rispetto, contraria alla mia educazione ed etica».

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