• Entro il 31 luglio saranno conclusi gli interventi per i posti di terapia intensiva supplementari
  • Saranno 17 al Policlinico (che avrà anche un nuovo blocco operatorio), 12 al Civico e 22 al Cervello
  • Il governo regionale ha disposto di velocizzare il potenziamento delle rete ospedaliera nell’isola

Entro fine mese, a Palermo saranno conclusi gli interventi per l’apertura di un blocco operatorio e due reparti di terapia intensiva al Policlinico Paolo Giaccone, al Civico ed al Vincenzo Cervello. Prossimamente, dunque, saranno complessivamente, 51 i posti di terapia intensiva in città.

Il governo regionale ha, infatti, disposto di velocizzare il potenziamento della rete ospedaliera siciliana, tenuta sotto monitoraggio del governatore Nello Musumeci e dell’assessore alla Salute Ruggero Razza. La speciale struttura commissariale, guidata da Tuccio D’Urso, ha disposto l’accelerazione di tutti i lavori in corso.

Più terapie intensive al Policlinico, Civico e Cervello

In particolare, dunque, a Palermo saranno conclusi entro il 31 luglio gli interventi relativi all’apertura di 17 posti terapia intensiva in più e di un nuovo blocco operatorio presso il Policlinico Giaccone; un reparto da 12 posti di terapia intensiva presso l’ospedale Civico; un reparto da 22 posti di terapia intensiva presso l’ospedale Cervello. Per queste strutture sono in arrivo anche tutte le attrezzature necessarie affinché le Aziende possano offrire prestazioni assistenziali di eccellenza.

Acquistate 13 ambulanze dalla Regione

Sempre entro fine mese arriveranno in Sicilia le 13 ambulanze acquistate dalla Regione tramite la struttura commissariale preposta al potenziamento della rete ospedaliera nell’isola.

Le ambulanze sono le migliori offerte nell’ambito della gara effettuata dal commissario nazionale e sono attrezzate come unità mobili di rianimazione. I mezzi saranno destinati alle Aziende sanitarie provinciali di: Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Ragusa, Siracusa e Trapani; all’ospedale Civico di Palermo, al Policlinico di Messina, al “Garibaldi” e al “Cannizzaro” di Catania.

Un toccasana per i nosocomi siciliani

Non saranno la panacea di tutti i mali ma l’arrivo di queste ambulanze sicuramente andrà a rattoppare qualche falla che si è verificata nelle strutture ospedaliere. Appena tra mesi fa avevano vibratamente protestato Fsi-Usae, Cobas, Csa, Confintesa e Fials parlando di personale del 118 ridotto all’osso, specie nella Sicilia orientale, peraltro sottopagato e con mezzi di soccorso insicuri. Su questi temi vi fu uno strappo rispetto alle altre organizzazioni sindacali, pesantemente accusate di non fare gli interessi dei lavoratori, in quanto “vorrebbero spadroneggiare, rivolgerebbero il loro interesse sulle adesioni al sindacato, piuttosto, che a quelle che sono le richieste della categoria” si legge nella nota dei sindacati organizzatori della manifestazione.