“In questi giorni ho seguito lo spiacevole scontro istituzionale tra il sindaco di Acireale e l’assessore Razza, con un soccorso immediato del Presidente Musumeci. I toni utilizzati da Razza mi hanno lasciata basita: un sindaco eletto, e che rappresenta le paure dei suoi cittadini, non può essere attaccato in quel modo volgare da nessuno, tantomeno da chi non ha mai avuto il piacere di essere eletto per il ruolo che ricopre ma nominato per stima personale”.

Lo afferma la senatrice di Italia Viva, Valeria Sudano, in merito alla vicenda della riconversione dell‘ospedale di Acireale in Covid-Hospital, che chiede di abbassare i toni e ringrazia il Vescovo di Acireale, Mons. Raspanti, per la grande sensibilità dimostrata e per aver fatto da mediatore tra il Governo regionale ed i Sindaci del comprensorio “che certamente non stanno facendo una battaglia campanilistica e sterile ma stanno semmai espletando il loro ruolo essendo autorità sanitarie dei loro Comuni”.

“Io comprendo l’emergenza, e non è il tempo delle polemiche – prosegue l’esponente Iv – ma l‘Assessore Razza poteva programmare meglio in questi 4 mesi l’ondata autunnale, della quale tutti eravamo a conoscenza, ma adesso ognuno deve fare la sua parte e pertanto è comprensibile chiedere un sacrificio di utilizzo al 50%, come è stato già fatto precedentemente, e non un intero utilizzo Covid dell’Ospedale”.

“Come il governo regionale viene ascoltato in Conferenza Stato-Regioni – conclude la Sudano – Musumeci e Razza provino ad utilizzare lo stesso metodo con i sindaci siciliani. L’obiettivo è quello di trovare una soluzione che non penalizzi l’intera collettività ionica”.