• Antonio Prisco ricordato nella centrale piazza Castelnuovo
  • Lenzuolo accanto alle biciclette ed alle moto ferme dei raider
  • Il ricordo della Nidil Cgil Palermo ed Udu

Anche Palermo ha ricordato Antonio Prisco, il rider napoletano scomparso improvvisamente giovedì scorso. Prisco aveva organizzato il sindacato dei rider non solo a Napoli ma in giro per tutt’Italia e tante volte era venuto nel capoluogo siciliano per partecipare a manifestazioni e riunioni.

Il presidio a piazza Castelbuono

Una delegazione di Nidil Cgil Palermo e dell’Udu ha organizzato questo pomeriggio un presidio nella parte alta di piazza Castelnuovo, in concomitanza con i funerali che si sono svolti nella chiesa del buon Cammino, nel quartiere Vasto di Napoli.

Un lenzuolo con la scritta “Ciao Antonio” è stato stesa per terra, accanto alle biciclette e alle moto ferme dei rider palermitani.

Il ricordo del segretario regionale Nidil Cgil Palermo

“Antonio per me era prima di tutto un amico, lo conoscevo da 15 anni, da quando eravamo ragazzini e ci occupavamo dell’Udu Palermo io e dell’Udu Napoli lui – dichiara il segretario generale Nidil Cgil Palermo Andrea Gattuso – Per me è stato un colpo, lo avevo sentito, per qualche minuto, non più di due  ore prima che morisse. Ci sentivamo ogni giorno, perché la battaglia sui Rider l’abbiamo portata avanti  insieme”.

Al presidio di questo pomeriggio erano presenti diversi rider, che avevano conosciuto Antonio in questi anni di organizzazione del movimento sindacale, e gli universitari dell’Udu, con i quali il rapporto era rimasto stretto.

Gattuso, “Ci proponiamo di portare avanti il lavoro fatto con lui”

“Abbiamo voluto salutarlo qui perché era impossibile andare ai funerali a Napoli – aggiunge Andrea Gattuso – ci proponiamo di portare avanti il lavoro fatto con lui, che era  una sorta di enciclopedia vivente della gig economy. Conosceva tutti i termini nuovi, incomprensibili per i comuni mortali, riusciva sempre a tradurli e veicolarli per dare maggiore voce alla causa dei diritti dei rider e contro il loro sfruttamento. Ha creato la prima casa dei rider in Italia, che ci proponiamo di fare anche noi a Palermo. E se ci riusciremo, la intesteremo a lui. Antonio è sempre stato accanto ai rider palermitani, onnipresente nelle chat, dispensava i suoi consigli, dava informazioni in diretta e con gli inconfondibili audio in napoletano. Non lo dimenticheremo mai e, soprattutto continueremo a combattere per migliorare le condizioni di lavoro dei rider e di tutti i lavoratori più sfruttati”.