Sono giorni di alacre lavoro al cimitero dei Rotoli, a Palermo.  La parola d’ordine è quella di togliere le salme da terra.

Circa duecento, secondo quanto filtra dagli uffici, rispetto alle 920 complessive che si trovano all’interno della struttura. Le manovalanze del camposanto stanno predisponendo delle contromisure per cercare di esaudire la richiesta posta dall’assessore Antonino Sala durante la seduta di lunedì a Palazzo delle Aquile.

Depositi pieni ai Rotoli. L’analisi di Gianluca Inzerillo (Italia Viva) – (VIDEO)

I depositi sono pieni, questo è sotto gli occhi di tutti. Talmente pieni di bare che è addirittura impossibile muoversi liberamente all’interno degli stessi. Persino alcuni uffici della Reset e del cimitero sono stati destinati provvisoriamente a deposito. Dove prima si lavora all’amministrazione del cimitero, oggi riposano i morti. Per risolvere un simile quadro di crisi si è pensato di ricorrere alle strutture utilizzate anche nelle stesse tensostrutture, ovvero dei pianali composti da ferri innocenti sui quali porre i feretri.

Una situazione certificata anche dal sopralluogo del presidente della IV Commissione consiliare Gianluca Inzerillo. “Le perplessità manifestate sono sotto gli occhi di tutti. E’ una situazione indecorosa, che non rispetta ne la salme ne il dolore dei congiunti. L’uso dei pianali era stato già prospettato diversi mesi fa.

Finalmente sono contento che si stia concretizzando, in modo da evitare che le bare non stazionino sul suolo.  Ciò permetterà di liberare degli spazi, fermo restando che non è la soluzione. Serve a dare maggiore decoro ed uniformità al posizionamento dei feretri”.

Tensostrutture temporaneamente chiuse

L’esponente di Italia Viva certifica inoltre lo stato di alcune salme poste a terra, lasciate all’incuria e all’abbandono. “In una riunione fatta con il sindaco diversi mesi fa, avevamo concordato che avrebbe affidato ad una ditta esterna il montaggio di queste strutture, per sollevare le bare da terra. E ad un’altra ditta, visto che la Reset non lo ha nel contratto di servizio, la pulizia dei locali e delle bare. In realtà le stesse sono ricoperte di polvere e, in alcuni casi, di escrementi. Lo possiamo vedere a Sala Bonanno, ci sono diverse salme in queste condizioni”.

Lavori tampone e non già soluzioni, ma che certamente permetterebbero una conservazione delle salme più consona ad un cimitero. Il tutto in attesa che il cronoprogramma di interventi annunciato dal sindaco Leoluca Orlando inizi a dare i suoi frutti. Un lavoro, quello del sollevamento da terra delle salme, che riguarderà anche le tensostrutture presenti nel viale della seconda entrata. Aree al momento non accessibili, sbarrate dai nastri a segnalare l’impossibilità di accedere agli stessi.

Inzerillo conduce poi un’analisi dei numeri, auspicando che le soluzioni a breve termine possano trovare effettiva applicazione. “Vi sono difficoltà di movimento li dentro, anche gli operai hanno difficoltà. Le salme che stazionano a terra sono circa 200. In ogni castelletto di questo tipo dovrebbe andare circa 24 bare. Ne serviranno circa 7-8. Gli uffici stanno trasmettendo il numero di tubi necessari a realizzare gli stessi. Ciò permetterà di svuotare almeno sala Bonanno. Ciò auspica il direttore del cimitero”.

Si attende il cronoprogramma del sindaco Orlando

Ma al di là della movimentazione delle salme, i depositi continuano a rimanere pieni. In tal senso, si attende di capire il contenuto del cronoprogramma dei lavori di cui si sta occupando il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Documento annunciato nella giornata di lunedì, che dovrebbe chiarire obiettivi, tempi e modalità per raggiungerli. Un elemento chiesto e ribadito più volte dai consiglieri d’opposizione, per evitare lungaggini burocratiche o contesti temporali eccessivamente lunghi sul cimitero dei Rotoli. Nel documento saranno inserite anche le risorse necessarie a portare a termine il lavoro.

“La seduta comunale  è stata molto utile per consentire all’amministrazione di esporre dettagliatamente le ragioni di criticità dell’attuale emergenza – dichiarava Orlando -. Provvederò a redigere un cronoprogramma esponendo, punto per punto, le soluzioni per le singole criticità e i tempi nei quali queste potranno essere risolte a seguito di interventi dell’amministrazione comunale e delibere del consiglio comunale.

“Sarà possibile così – aggiungeva il sindaco – dare una risposta al dolore dei familiari ai quali esprimo il disappunto e il rammarico impegnandomi, insieme agli uffici comunali e al consiglio comunale, a fornire risposte concrete assumendosi ognuno la propria responsabilità. Laddove si dovranno affrontare interventi particolarmente complessi, ciò sarà esposto nel cronoprogramma. Questo per capire se un intervento rientra o meno nelle competenze del sindaco o del consiglio comunale. O se è, dunque, necessario chiedere l’intervento di altri organismi. Sulla base di questo documento, che tiene conto delle indicazioni del consiglio comunale, adotterò le ordinanze necessarie”.

 

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