I depositi del cimitero dei Rotoli di Palermo sono pieni di feretri in attesa di una degna sepoltura. Un’emergenza che va avanti da oltre due anni e a cui la vecchia amministrazione non è riuscita a trovare una soluzione. Una pagina vergognosa per il capoluogo siciliano che dipende principalemente dalla mancanza di strutture. Il progetto di un nuovo cimitero da costruire a Ciaculli è ancora tale, il forno crematorio del camposanto dei Rotoli è fermo da oltre da due anni e non ci sono più posti disponibili per tumulazioni ma soprattutto per inumazioni. Ed è quest’ultimo aspetto a rappresentare il principale problema del camposanto di lungomare Cristoforo Colombo.

Rotoli, campi d’inumazione senza posti

Criticità espressa dal consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Antonino Randazzo. L’esponente pentastellato ha inoltrato  una nota agli uffici del sindaco Roberto Lagalla nella quale rappresenta il mancato turnover di diversi campi d’inumazione all’interno del cimitero dei Rotoli. Circa una ventina le sezioni coinvolte, con le ultime operazioni di estumulazione che risalgono ad un periodo compreso fra il 2012 e il 2014. Operazioni che dovrebbero essere condotte ogni sei anni, ma sulle quali c’è uno stop forzato. Ciò a causa della mancanza di un’autista in grado di guidare il bobcat.

“Una delle più grandi difficoltà dell’emergenza cimiteriale è relativa ai campi d’inumazione. Fra tutte le bare a deposito al cimitero dei Rotoli, circa il 70% attende un posto proprio in queste aree. Sepolture che costano meno e che i cittadini chiedono maggiormente. Da maggio 2021, purtroppo, i campi d’inumazione ai Rotoli sono fermi a causa della mancanza di un’autista disponibile a guidare il bobcat per condurre le estumulazioni“.

I problemi di comunicazione fra società partecipate

Il mezzo in questione è rimasto fermo da tempo all’ingresso della seconda entrata del cimitero. Eppure, se ci fosse una maggiore comunicazione fra le partecipate e gli uffici, il caos potrebbe essere risolto in poco tempo, come affermato dal consigliere Randazzo.”Il bobcat appartiene al Comune di Palermo, che non riesce a trovare autisti disponibili fra il personale del Coime. Al contrario, Reset non ha il mezzo nel suo parco aziendale ma possiede gli autisti necessari“.

C’è chi non ha il pane ma ha i denti e viceversa. Un fatto al limite dell’assurdo che il consigliere pentastellato non riesce a spiegarsi. “E’ una situazione paradossale. Chiediamo al nuovo sindaco di risolvere questa vicenda. A tal proposito, ho inviato una nota il caso dei campi d’inumazione scaduti già da qualche anno. Alcuni risalgono al 2012-23. Mettere mano ai campi d’inumazione consentirebbe di recuperare centinaia di posti. Fatto che potrebbe lenire gli effetti di un’emergenza che resta grave”.

Emergenza ai Rotoli: 1300 bare in attesa di degna sepoltura

Il cimitero dei Rotoli di Palermo, intanto, è completamente nel caos. L‘emergenza cimiteriale, in corso da oltre due anni, sta vivendo in questi giorni un nuovo apice, una nuova pagina vergognosa per la città. Sono diventate circa 1300 le bare presenti nei depositi del camposanto di lungomare Cristoforo Colombo. Feretri che attendono da mesi e, in alcuni casi, da più di un anno una degna sepoltura. Un problema a cui non si riesce a trovare una soluzione definitiva e per la quale, comunque, bisognerà attendere l’insediamento della nuova Giunta, con la relativa nomina del nuovo assessore ai Servizi Cimiteriali.

Una situazione che si è aggravata nelle ultime settimane, con un nuovo aumento delle salme a deposito. Tutto fermo in attesa che la macchina amministrativa ritrovi la propria testa e le proprie falangi. Un paradosso visto che, quasi tutti i candidati nelle scorsa campagna elettorale, avevano certificato la situazione del cimitero dei Rotoli come priorità della futura consiliatura, inserendola all’interno dei provvedimenti da intraprendere nei primi cento giorni. Di giorni ne sono passati praticamente trenta dalla fine delle elezioni e ancora nulla si è mosso.

A muoversi e a fare danno è invece il caldo. L’ondata di afa delle ultime settimane ha aggravato la situazione delle bare a deposito, in particolare di quelle poggiate a terra all’interno delle tensostrutture. A preoccupare maggiormente i lavoratori del cimitero sono le salme dell’Opera Pia, realizzate in legno compensato per le fasce di popolazione più indigenti. Feretri che però non sono dotati delle valvole e della rivestitura in zinco. Elemento che le espone maggiormente agli effetti dell’innalzamento delle temperature, compromettendone la tenuta. Nei giorni scorsi, circa venti bare sono rimaste danneggiate da tale fenomeno, anche se il numero rischia inevitabilmente di aumentare con il proseguire del caldo.

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