• Salvini a Palermo per il processo Open Arms: “Lo rifarei”
  • Depone fiori in via D’Amelio
  • Il leader della Lega parla di politica nazionale e regionale

E’ arrivato stamane a Palermo il leader della Lega, Matteo Salvini.  La prima tappa del suo viaggio in città è stata via D’Amelio, dove Salvini – indossando una mascherina riportante l’immagine ed una frase di Poalo Borsellino – ha reso omaggio all’albero commemorativo sul luogo della strage del 19 luglio del 1992.

La mascherina, come detto da Salvini ai cronisti, gli è stata regalata dall’assessore leghista Alberto Samonà, che lo ha accolto in città insieme ai compagni di partito Stefano Santoro, responsabile Giustizia della Lega in Sicilia, Igor Gelarda, Nino Minardo, segretario regionale della Lega in Sicilia e Vincenzo Figuccia.

Fiori in via D’Amelio

In merito alla sua presenza in via D’Amelio Salvini dice: “E’ un dovere civico e umano da italiano e da ministro che ha combattuto la mafia, bisogna ricordare un grande uomo di giustizia e le donne e gli uomini della scorta. Mi sembra il minimo. Sarà una giornata densa di incontri belli, e mi sembrava giusto partire da qui”.

Poi ha aggiunto: “Le due emergenze sono salute e lavoro. Con i nostri deputati regionali, con il nostro assessore, con i nostri amministratori locali parlerò di salute e di lavoro. Appare evidente che Palermo merita, dal mio punto di vista, un cambiamento dopo gli anni di Orlando. Ragioneremo anche di questo”.

Il processo Open Arms

Il leader della Lega domani presenzierà all’udienza preliminare nell’aula bunker dell’Ucciardone di Palermo per la vicenda Open Arms: è accusato dalla Procura di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio. Ma Salvini è sotto processo a Catania anche per il caso Gregoretti.

Ai cronisti che gli chiedono il suo stato d’animo spiega: “Continuo a essere tranquillo. Dispiaciuto perché ritengo che la giustizia italiana potrebbe investire tempo e denaro nei confronti di delinquenti veri, però, come tutti i cittadini italiani se sono chiamato in tribunale vado in tribunale a Palermo come a Catania assolutamente a testa alta orgoglioso di quello che ho fatto. Di solito un presunto colpevole rinnega. Io rivendico con orgoglio di aver salvato vite, di aver difeso confini, dignità e sicurezza. I morti in mare sono aumentati dopo la mia uscita dal ministero quindi vado ad ascoltare i giudici. Per l’accusa sono previsti 15 anni di galera. Poi non so se i 15 anni di Catania potrebbero sommarsi ai 15 anni di Palermo, quindi facciamo trenta. Quando ho fatto il ministro – e quando tornerò al governo – sapevo che uno corre dei rischi se fa il suo dovere”.

Lo rifarebbe di nuovo?

“Assolutamente sì, tuona Salvini -. E lo rifarò. Lo dico in anticipo. Salvare vite, combattere i trafficanti di esseri umani, proteggere i confini e la sicurezza di un Paese sono il dovere di un ministro”.

La politica nazionale

Nell’orizzonte politico italiano si profila una possibile crisi di governo. Cosa ne pensa il leader della Lega?

“Non è mai il momento adatto per tener fermo un Paese e litigare sulle poltrone, questo è proprio il meno adatto. E’ veramente imbarazzante – dice – il teatrino che Conte e la sua maggioranza stanno offrendo, spero che finisca il prima possibile. Se non hanno più voglia, tempo e modo di governare noi siamo pronti”.

E sull’ipotesi di un governo di larghe intese: “Io al governo con il Partito Democratico – precisa – non ci vado. Non mi va di governare con quelli che hanno annullato i decreti sicurezza e vogliono cancellare quota 100.
Io con quelli che pensano alla droga libera onestamente ho poco da fare”.

Il leader della Lega non guarda nemmeno al M5S: “No, abbiamo già dato. Mi risulta che ci sia Conte attaccato al telefono che promette mari e monti. Diciamo che un presidente del consiglio, con una campagna vaccinale partita con difficoltà e con una situazione economica preoccupante a Palermo come a Milano, che passa il suo tempo non a risolvere i problemi degli ospedali o delle imprese ma a cercare parlamentari per salvare la sua poltrona è squallido.
Io sto aspettando dal 10 dicembre un incontro per parlare di Italia e di futuro, mi scrisse ‘guardo l’agenda e ti chiamo’, o ha perso l’agenda o ha perso il telefono”.

La politica siciliana

Salvini vuole parlare di Italia e di Sicilia e lo ribadisce. A proposito della strategia della Lega all’interno del centrodestra nell’Isola dichiara: “Stiamo ragionando di come garantire un futuro tranquillo ai siciliani. Conto su un centrodestra compatto e conto su un’indicazione leghista per la prossima presidenza della Regione. Stiamo crescendo in termini di iscritti. Incontro oggi Musumeci, continuo a lavorare positivamente con lui e con tutti i governatori. In questo periodo sento più spesso i governatori da Musumeci a Fedriga dei miei genitori. Le Regioni suppliscono alle mancanza del governo, quindi ci stiamo lavorando”.

Sembra assai probabile che la Lega voglia proporre un candidato alla Presidenza della Regione. Salvini chiarisce:
“Intanto vogliamo lavorare al meglio in questi due anni che mancano. Poi sicuramente la Lega sarà protagonista delle prossime scelte, cosa che ovviamente tre o quattro anni fa non fu, perché non eravamo la Lega che siamo oggi che anche in Sicilia è cresciuta”.

E per quanto riguarda le amministrative di Palermo, anche se sono ancora lontane? Salvini non è nuovo ad attacchi ad Orlando ed a tal proposito ha espresso più volta la sua opinione, sottolineando quella che a suo avviso è l’incapacità di governo del sindaco della città.

“Assolutamente sì – conclude il leader della Lega – . Sarebbe molto bello scegliere ed esprimere un candidato sostenuto dalla Lega perché Orlando è bravo a parlare ma molto meno bravo a fare”.

Intanto, la scelta da parte di Salvini di indossare quella specifica mascherina con l’immagine di Borsellino non è piaciuta a tutti. “L’avidità di palcoscenico di questo personaggio è tale da essere pronto a creare il caso e la polemica strumentalizzando l’immagine di chi ha dato la vita per il nostro Paese. Semplicemente disgusto”. Così sui social il responsabile nazionale della Sicurezza per il Partito democratico, il deputato Carmelo Miceli.

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