Si all’autonomia locale ma non a questa gestita in salsa crocettiana. E’ la sintesi della visita di Matteo Salvini leader della Lega a Palermo. Accompagnato dai leader siciliani del movimento. Attaguile e Pagano, Salvini è arrivato all’aeroporto Falcone e Borsellino ed ha deciso per un tour che sa tanto di campagna elettorale anticipata.

Fra le tappe previste la visita al santuario di santa Rosalia e alla tomba di Federico II in cattedrale per prendere contatto con la storia di questa terra e la sua grandezza. Proprio in cattedrale lo attendono i giovani per manifestare il loro ‘disprezzo’ e già prima del suo arrivo si sono registrati contatti con le forze dell’ordine.

Ma la prima tappa della visita è stata lungo l’autostrada che dall’aeroporto conduce in città. Salvini si è voluto fermare alla stele che ricorda la strage di capaci per rendere omaggio a Falcone, alla moglie e agli agenti di scorta morti con lui il 23 maggio del 1992.

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“All’Italia serve onestà, capacità al governo, titoli di studio veri. Ma soprattutto serve onestà reale e non sbandierata – ha detto il leader della Lega – è una battaglia che non ha confini che si combatte ugualmente da Nord a Sud, oggi a Palermo e domani a Milano”.

“Per uscire da questa impasse in cui ci troviamo a tutti i livelli di governo servono elezioni subito per mettere in campo, un minuto dopo, azioni per rilanciare questo Paese e dare speranza ai nostri giovani che non devono continuare a scappare all’estero per lavorare. chi è al governo ha dimostrato di non saperlo fare a tutti i livelli, compresi i 5 stelle, basta guardare a Roma. E’ tempo di andare a votare e cambiare le cose”.

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