“Viva la mafia, abbasso lo Stato e la Repubblica”. La scritta che indigna è apparsa in viale Regione siciliana sulla corsia laterale in direzione Palermo nei pressi del sottopassaggio poco dopo Leroy Merlin. Una scritta inneggiante alla mafia come tante, ancora, se ne trovano in giro ma che indigna senza dubbio.

Ma il fenomeno in questo caso è ancora più grave di quanto non lo sia già la semplice scritta che manifesta l’esistenza di un sottobosco culturale che non viene scalfito da anni di lotta alla mafia.

La scritta, sempre uguale, non è la prima volta che appare. E’ da circa un mese che viene riprodotta, poi cancellata dagli operai comunali o dagli addetti alle manutenzioni e, nottetempo, viene riprodotta nuovamente sopra allo strato di vernice con la quale è stata cancellata.

E’ già stata cancellata almeno tre volte e questa mattina, per l’ennesima volta, è ricomparsa puntualmente. singolare il riferimento non solo allo stato ma anche alla “Repubblica” comparso anche il 2 giugno in occasione della festa proprio della Repubblica.

L’insistenza con la quale la scritta viene puntualmente riprodotta porta a pensare che non si sia trattato di una bravata o di un caso isolato. C’è un motivo, un disegno dietro questo genere di iniziativa. quale sia il motivi è difficile da comprendere e prevedere.

Per identificare gli autori delle scritte si sta pensando di piazzare apposite telecamere di sorveglianza visto che il muro sul quale la frase viene riprodotta è sempre lo stesso.

Il territorio è quello di Palermo Nord, non distante, in linea d’aria, dal quartiere Zen e comunque insistente nella medesima zona di influenza dal punto di vista della geografia mafiosa palermitana, il mandamento di san Lorenzo.

Quale che sia l’origine di questa singolare vicenda manifesta comunque l’esistenza di una sub cultura, di un disagio, di una realtà nella quale il nemico continua a non essere la mafia