Momenti di tensione questa mattina dopo il sequestro delle attrezzature dei due locali alla Kalsa. Alcune persone si sono presentate al deposito della Rap in viale dei Picciotti dove erano stati portati i tavolini, i gazebo, i pozzetti frigo e le cucine dei locali.

Dopo il sequestro pretendevano che gli operai della Rap in servizio al deposito consegnassero loro di nuovo tutto.

I dipendenti Rap hanno chiamato le forze dell’ordine che sono arrivati in massa e hanno riportato la calma. Chi si è presentato nei pressi del deposito è stato identificato.

Adesso la merce sequestrata potrebbe essere portata in discarica per essere distrutta.

Ieri sera non appena i due “locali famosi” a Palermo proprio sotto la statua di Vincenzo Florio vicino la porta dei Greci avevano aperto i battenti sono arrivate le forze dell’ordine.

Carabinieri, polizia municipale, uomini della Rap, con auto della polizia di Stato che controllavano la zona della Kalsa, hanno bloccato l’attività.

Erano già stati allestiti i tavolini, i gazebo dove erano pronti i fuochi accesi per i piatti a base di pesce. Di fronte la griglia era pronta per arrostire la carne. Locali risultati abusivi che sono molto frequentati dai palermitani.

Ieri sera per circa quattro ore sono stati impegnati le forze dell’ordine. Con loro i dipendenti della Rap  che hanno caricato sui furgoni tutto il materiale sequestrato.

Le operazioni sono state complesse e gli uomini ancora verso le due di notte erano ancora impegnati a predisporre i verbali di sequestro da inviare in procura.

Più volte i comitati civici aveva puntato il dito contro questi due “locali” aperti senza autorizzazione che deturpavano la zona. Ieri è scattato l’ennesimo sequestro.

Il quartiere della Kalsa ha partecipato a distanza alle operazioni di polizia. Piccoli gruppetti a debita distanza dalle operazioni di polizia commentavano quanto stava accadendo. Qualcuno si meravigliava per quanto stava accadendo e della presenza massiccia di forze dell’ordine ieri nella zona. Altri affermavano con sicurezza: “Domani riapriranno come sempre”.