Stop al click day. Dopo una settimana di polemiche, tre giorni di difficoltà tecniche e un rinvio da lunedì 5 a giovedì 8 ottobre, la Regione si arrende e blocca le procedure.

A fronte dell’assenza di matematica certezza di funzionamento del sistema il governo ha deciso di cambiare le procedure rispondendo alle richieste delle parti datoriali e della Commissione Attività Produttive.

“Da qui a poco modificheremo il bando con correttivi sul metodo di assegnazione delle risorse partendo dalle aziende che si sono già registrate ma ampliando anche alla platea delle categorie di imprese che erano rimaste fuori dal bando” ha annunciato l’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano.

“Si tratta di problemi tecnici non dipendenti dalla Regione tanto che il nostro ufficio legale sta valutando se e come tutelare nelle sedi opportune l’immagine della Regione nei confronti del fornitore di servizi” ha detto il Vice Presidente della Regione Gaetano Armao. Dunque Armao ribadisce, come annunciato dal Presidente Musumeci, che la colpa è di Tim.

“Questa mattina abbiamo riscontrato con Tim che anche se il problema tecnico sembra superato ugualmente il sistema non è pronto per reggere il click day domattina – ha aggiunto l’assessore Turano-. Abbiamo fatto pressione su Tim che alla fine ci ha detto di non poter garantire al 100% il funzionamento di domani”.

Turano ha precisato ancora: “La platea rimane quella che si è registrata sulla piattaforma. Per le altre imprese troveremo altri sistemi per sostenerle. Saranno costruite misure correttive per ogni scaglione di contribuzione”.

Il governo regionale è rimasto dunque ‘invischiato’ nel pasticcio del click day, divenuto ormai una chimera per le imprese dell’Isola che speravano di accedere al bando di contributi a fondo perduto, il cosiddetto “Bonus Sicilia”.

Nelle ultime ore si era anche appreso di oltre 700 errori e di circa 6000 pec arrivate ad altrettanti iscritti al portale che rendevano difficile la gestione del click day inizialmente rimandato da lunedì scorso alla giornata di domani.

La brutta figura non è stata per niente gradita dalla giunta regionale, tanto che il governatore Musumeci ha annunciato di aver dato mandato “all’ufficio legale della Regione di verificare se esistono le condizioni per procedere con la rescissione del contratto nei confronti della Tim Spa e con la richiesta di risarcimento danni”.

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