Stop in aula alle leggi regionali che presentino dubbi di costituzionalità. Anche se approvate dalle Commissioni o proposte dal governo regionale la presidenza del Parlamento non le ammetterà se verranno giudicate dagli uffici ‘ a rischio’.

Lo annuncia il Presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè dopo una lunga discussione, nella seduta di ieri pomeriggio, dell’Assemblea Regionale Siciliana proprio in merito al numero delle norme impugnate dal Governo nazionale.

L’ultima bocciatura

Ultima bocciatura in ordine di tempo non è venuta da governo ma è comunque una bocciatura. Si tratta di quella relativa al Rendiconto 2019 della Regione siciliana, con la Corte dei Conti nazionale che ha accolto il ricorso del procuratore generale della Corte dei Conti siciliana.

Ma prima di questa il Consiglio dei Ministri aveva bocciato il mini condono edilizio, la norma per il contributi straordinario ai lavoratori Sas impegnati in attività anti Covid19 e diverse altre norme. C’è poi il pasticcio sui pensionati richiamati in servizio e poi rimandati a casa e l’elenco potrebbe continuare,. Nel complesso dall’inizio del 2021 sono state impugnate circa metà delle leggi approvate

Situazione mortificante

“E’ mortificante – ha dichiarato il presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché -. Non sono più disposto a farmi impugnare le norme, negli ultimi 3 mesi sono state il 15%. Da adesso non accetterà più leggi provenienti dalle commissioni che presentino dubbi di costituzionalità o che non siano ineccepibili da un punto di vista formale, stesso discorso vale per il governo. Dobbiamo fermare questo trend pieno di bocciature”. Un monito, dunque, rivolto anche all’esecutivo che non può passare inosservato e che potrebbe preludere ad una nuova stagione di tensione fra governo e presidenza del parlamento quando stiamo per entrare nell’ultimo anno di mandato prima delle elezioni e ci avviciniamo all’ultima sessione di bilancio di questa legislatura

Chiarezza sulla situazione Covid19

Poi la richiesta all’assessore alla Salute, Ruggero Razza, di fare chiarezza sulla questione Covid19 “perché é da un po’ che non lo fa” e sul futuro dei numerosi operatori impegnati nel corso dell’emergenza sanitaria e che in questo momento, fortunatamente, “non stanno facendo molto” e sono ovviamente un costo.

L’Assemblea regionale siciliana tornerà a riunirsi martedì prossimo, alle ore 16, dunque fra una settimana esatta.

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