Viabilità secondaria: lunedì 17 gennaio si terrà davanti alla sede della Città Metropolitana di Palazzo Comitini la manifestazione “Strade più moderne” per chiedere il rilancio di un piano di ammodernamento delle strade provinciali. È la seconda tappa delle iniziative messe in campo dalla Cgil con le sue categorie Fillea e Flai e tutte le Camere del Lavoro dell’area per potenziare i collegamenti interni nella zona del corleonese e della Valle dello Jato, per il rilancio dell’economia agricola della zona, per chiedere un piano di dissesto idrogeologico, per la sicurezza stradale di abitanti e lavoratori e dei mezzi della logistica.

I comuni che partecipano alla protesta

Al sit-in partecipano i comitati civici dei comuni di Corleone, San Giuseppe Jato, San Cipirello, Camporeale e Piana degli Albanesi. Saranno presenti i sindaci dei comuni, a partire dai primi cittadini di Corleone e di Marineo, e hanno confermato la loro adesione i commissari di San Cipirello, San Giuseppe Jato e Partinico.

La manifestazione di maggio

Nel maggio scorso, nel cuore della Valle dello Jato, a pizzo Pietralunga, Cgil, Fillea e Flai avevano organizzato la manifestazione pubblica “Strade più sicure” , raccogliendo l’appello di lavoratori, aziende agricole della zona e cittadini, per evidenziare lo stato di insicurezza delle due strade secondarie la SP2 e la SP4, e chiedere un piano di ammodernamento infrastrutturale comprensivo anche della mitigazione del dissesto idrogeologico. Il 19 dicembre scorso i comuni dell’area hanno tenuto un’iniziativa nell’aula consiliare del comune di Corleone per denunciare il dissesto delle strade.

La nuova iniziativa

Adesso la nuova iniziativa per riaccendere l’attenzione sulla condizione delle strade secondarie e chiedere provvedimenti. “Oltre a ribadire di mettere in sicurezza queste strade con un piano di ammodernamento, Cgil e Fillea propongono la realizzazione di una nuova infrastruttura, una superstrada che colleghi Corleone a Partinico – dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il segretario generale della Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo – Occorre un piano non solo per ristrutturare le strade esistenti ma per riqualificare i collegamenti e lo stato del territorio, spendendo le risorse a disposizione. Chiederemo alla Città Metropolitana di fare da cabina di regia, di coinvolgere i comuni interessati del territorio e con una azione congiunta dei vari comuni avviare la progettazione di una nuova infrastruttura che dia respiro alla viabilità della zona”.

Zero fondi dal PNRR

“Il Pnrr – aggiungono la Fillea e la Cgil – su quella porzione del territorio non ha previsto nessun investimento. Ma ha messo a disposizione con i Piani Urbani Integrati 196 milioni per intervenire sulla riqualificazione delle aree degradate. I progetti strategici, ai quali sta lavorando la Città metropolitana, devono essere presentati in un unico piano entro il 17 marzo e sono aperti anche a progetti che riguardano il sistema della viabilità, con proposte che coinvolgano più comuni. Un occasione per efficientare le strade secondarie con le risorse del Pnrr, che non possiamo lascia perdere”.

Occorre subito un piano straordinario

“E’ importante fare e rete e partecipare tutti alla mobilitazione generale, alla quale non mancherà l’apporto fondamentale dei comitati di cittadini, dei sindaci, elle associazioni per supportare la richiesta che viene dai territori – dichiarano i segretari generali di Cgil Palermo, Fillea Cgil Palermo e Flai Cgil Palermo Mario Ridulfo, Piero Ceraulo e Dario Fazzese – Tante aziende e cantine dei territori del corleonese e della Valle dello Jato rischiano di chiudere per l’impossibilità dei mezzi della logistica di raggiungere i siti produttivi. E’ a rischio l’economia di un’intera zona. Ci sono paesi interi condannati all’isolamento. Occorre subito un piano straordinario di manutenzione e di interventi per fronteggiare la devastante condizione della viabilità”.

Nelle settimane scorse, la Cgil ha sostenuto la denuncia della cooperativa “Placido Rizzotto-Libera Terra , che gestisce la cantina Centopassi su un bene confiscato alla mafia, in contrada Don Tomasi, a San Cipirello per l’impercorribilità della strada che porta all’azienda da parte dei mezzi di trasporto. Dopo la protesta, il settore Viabilità di Palazzo Comitini ha annunciato un progetto di 100mila euro per alcuni tratti della strada, in attesa di inserire la consortile 33 che collega la cantina alla Sp20 nel piano triennale delle opere pubbliche.

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