Si è svolto questa mattina, a partire dalle 10, il sit-in indetto da First, la Federazione Rete Sostegno e Tutela dei diritti delle persone con disabilità per protestare contro il mancato avvio dell’assistenza igienico-personale per gli studenti con disabilità nelle scuole siciliane.

A scendere in piazza, un comitato spontaneo costituito dai disabili, le loro famiglie, gli operatori scolastici e numerose associazioni.
La manifestazione si è svolta in contemporanea a Palermo (davanti Palazzo Orleans), a Ragusa, Catania e Siracusa (davanti i palazzi delle prefetture delle città).

Presenti alla manifestazione di Palermo anche il sindaco di Bagheria Filippo Maria Tripoli e l’assessore alle Politiche Sociali e alla Famiglia.

Scopo della mobilitazione è la tutela degli alunni con disabilità grave e con bisogni complessi.

Inoltre il 15 ottobre, alle ore 12, il sindaco e l’assessore di Bagheria si recheranno insieme ai sindaci del distretto e ad un rappresentante dei genitori presso l’assessorato regionale alla Famiglia per incontrare l’Assessore Antonio Scavone.
Continua quotidianamente l’interlocuzione con il governo nazionale e il monitoraggio della situazione nelle scuole grazie alla collaborazione con tutti i dirigenti scolastici.

Per il comitato spontaneo “si assiste da tempo ad un indegno e indecoroso scaricabarile tra le istituzioni scolastiche e l’assessorato regionale alla Famiglia, alle Politiche sociali e al Lavoro. Tutto a danno dei più deboli, mentre il diritto allo studio e all’istruzione, sancito dalla nostra Costituzione, viene letteralmente calpestato, violato e vilipeso, in un anno nel quale le persone con disabilità e le loro famiglie sono state abbandonate in tutte le fasi della pandemia”.

Mentre si cerca ancora di capire di chi è la competenza a dare avvio al servizio di assistenza agli studenti disabili, il mondo della scuola si scontra, ancora una volta, con croniche carenze, come quella dei docenti di sostegno, che quest’anno si manifesta in tutta la sua drammaticità.
Anche gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione sono in bilico, il comitato denuncia che “in molti comuni il servizio partirà in ritardo e per pochissime ore, quasi fosse una elemosina” e si chiede “dove sono finiti i risparmi che gli enti locali hanno realizzato nella fase pandemica a seguito della sospensione dei servizi”.

Angiola Rotella, presidente Insieme per l’Autismo Onlus, presente al sit-in di Siracusa spiega: “Siamo stati efficaci, siamo riusciti a depositare un documento alla Prefettura della città, un documento di denuncia di tutto quello che sta succedendo a livello scolastico e nel mondo della disabilità. Stiamo assistendo a spiacevoli criticità: mancanza di personale specializzato, ritardo nella gestione delle problematiche, il carico insostenibile sulle famiglie, costrette a tenere i figli a casa. La situazione è molto critica, e soluzioni immediate e concrete ancora non si vedono. Sono anni che si verifica tutto ciò nelle scuole ed ogni anno è una lotta per assicurare questi servizi agli studenti“.

Leonardo Alagna, sociologo e docente di sostegno da molti anni, vicepresidente di First aggiunge: “La questione è posta come un problema di rimpalli di responsabilità. Invece dico che è stato un tentativo maldestro di risparmiare soldi pubblici da parte della Regione siciliana su un servizio fondamentale e importantissimo, avendo tra le altre cose accumulato ritardi gravissimi e generato confusione agli amministratori locali e ai dirigenti scolastici”.

A sostegno della manifestazione anche i Cobas Scuola. Si legge in una nota: “Denunciamo l’esclusione degli assistenti igienico personali che da anni, con abnegazione, passione e costante presenza quotidiana hanno permesso ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze affetti da disabilità di frequentare la scuola, di superare tutte quelle barriere che, altrimenti, ne avrebbero impedito la normale fruizione. Compromettendo, di fatto, il diritto allo studio che rappresenta il primo segmento per l’inclusione sociale.
Siamo altresì preoccupati per i collaboratori scolastici che si vedrebbero, loro malgrado, addossare compiti e responsabilità impropri per le loro mansioni, malgrado il d.lgs. n. 66/2017 non aggiunga nulla di quanto già previsto nel vigente CCNL Scuola.
Per noi la norma è una sola: l’art. 22 della Legge Regionale n. 15/2004, in quanto quella nazionale, oltre a non aggiungere nulla alle mansioni dei collaboratori scolastici, esclude, con l’art. 17 del d.lgs. n. 66/2017, le Regioni a Statuto Speciale dall’adeguarsi alla norma nazionale in quanto vengono fatte salve le competenze attribuite, in materia di inclusione scolastica, secondo i rispettivi Statuti e le relative norme di attuazione.
Come pensa l’Assessorato alla famiglia di provvedere al crescente numero di studenti gravi frequentanti le scuole?
Lo stesso Assessore, Dott. Scavone, ha dichiarato che quest’anno c’è stato un aumento delle persone disabili gravissimi che sono passate da 10.746 a 12.831.
Allo stesso tempo nelle scuole, dopo il taglio al personale ATA, gli organici sono sottodimensionati a tal punto da pregiudicare persino la sorveglianza degli spazi scolastici.
Chiediamo la reintegrazione dei lavoratori lasciati ingiustamente a casa, a causa dell’utilizzo improprio dei collaboratori scolastici, nonostante i decreti attuativi del d.lgs. n. 66/2017 non siano stati ancora emanati, in modo da ripristinare il servizio di assistenza nella sua totalità per garantire agli studenti il loro diritto a frequentare le scuole della Sicilia e ai lavoratori di poter riprendere la loro attività”.

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