Candidati al Comune di Palermo e alla Regione da scegliere subito e comunque entro la fine dell’anno.

Dopo i ballottaggi occhi puntati già al 2022

Passata l’ondata elettorale e alla luce dei risultati ottenuti le coalizioni che si sono confrontate in 42 comuni siciliani pensano già al 2022. Certo c’è da passare lo scoglio dei ballottaggi prima. Sono 8 i comuni che dovranno affrontarli il 24 e 25 ottobre fra poco meno di due settimane ma sia a destra che a sinistra si guarda già a novembre.

Cancelleri rassicura i 5 stelle

“Sono convinto che tolti i ballottaggi delle amministrative, Giuseppe Conte definirà la scelta della squadra: penso a novembre, non più tardi” dice il sottosegretario alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri. “Conte sta lavorando – aggiunge Cancelleri – Credo abbia fatto bene a non compierla prima delle amministrative, sarebbe stato ingiusto nei confronti di chi era impegnato nei territori per il voto. La decisione di rimandare è stata lungimirante. Conte conosce bene le urgenze della Sicilia, ne abbiamo parlato: mi riferisco alle comunali di Palermo della prossima primavera e subito dopo alle regionali d’autunno”.

I 5 stelle spingono il Pd verso scelte rapide

Dunque l’alleanza giallo rossa che ha vinto a Caltagirone ed ha tenuto in altre piazze, punta, adesso, a cavalcare la tigre e fare subito le scelte.

“La scelta dei candidati di coalizione per le prossime Amministrative di Palermo e per le Regionali in Sicilia va fatta attraverso le Primarie” risponde il deputato del Pd Carmelo Miceli. “Alla luce degli incoraggianti risultati delle ultime Amministrative, credo che il Pd Sicilia farebbe bene ad accettare la proposta di chi, come Leoluca Orlando e Claudio Fava, chiede di adottare il metodo delle Primarie per le prossime Amministrative di Palermo e per le Regionali siciliane”.

Secondo Miceli è il momento della svolta: “Apriamo il Cantiere delle idee e diamo spazio a chiunque abbia voglia di portare il suo contributo. Apriamo alla partecipazione e facciamolo subito! Palermo e la Sicilia hanno bisogno di uno shock politico e questo shock non può venire fuori da chi pensa ancora che per vincere sia sufficiente sommare ceto politico”.

C’è fretta anche a destra

Ma dalla parte opposta della barricata anche a destra si punta a chiudere la partita delle candidature entro fine anno. I motivi sono opposti ma il risultato è lo stesso “Su Palermo abbiamo aspettato, ci sono ancora contatti ed incontri romani” conferma il leader regionale di Forza Italia Gianfranco Miccichè. “Il tempo è importante. Basta guardare ai risultati delle elezioni amministrative nel resto d’Italia. Quello che vince è un candidato che ha potuto conoscere ed incontrare la gente, che ha potuto presentare per tempo le proprie proposte. I candidati dell’ultimo minuto hanno perso tutti”.

Candidato sindaco entro Natale

“Speriamo di avere un nome prima di Natale – ha già detto Miccichè  – Nomi buoni ne abbiamo in tutti i partiti, poi ogni giorno ne esce una nuovo. Si sceglierà tutti insieme con grande serenità”.

Ma per le regionali situazione diversa

“Le elezioni Comunali sono diverse dalle Regionali, nei piccoli Comuni ci si può separare, ci sono parentele, simpatie ed antipatie, cosa che alle regionali non succede, stiano tutti sereni e tranquilli che saremo compattissimi. Quello che al limite auspico è un allargamento non certo un restringimento dell’area”.

I conti da fare con la Nuova Dc

Ma intanto c’è da fare i conti con l’ex presidente della Regione siciliana, Totò Cuffaro, che alle comunali siciliane di domenica scorsa ha presentato liste con il simbolo della Dc ed ha ottenuto percentuali fra il 5 e il 10% dove era presente eleggendo consiglieri comunali in giro per l’isola. Ora si dice pronto a rifare il centro con Cantiere popolare, Italia viva e +Europa: “Ho parlato con Saverio Romano, Davide Faraone e Fabrizio Ferrandelli – spiega in una intervista a repubblica -. Diremo la nostra sulle comunali a Palermo e sulle regionali”.

Dentro Italia Viva e primi dissensi

Ma intanto si registrano i primi dissensi interni dentro Italia Via. Giorgio Bongiorno, coordinatore e portavoce dei giovani del comitato Sturzo di Italia viva, non condivide la posizione di Davide Faraone, capogruppo di Iv al Senato, che commentando gli esiti delle comunali in Sicilia ha sostenuto che il partito ha ottenuto diversi successi. “Noi non siamo mai stati messi al corrente di chi fossero questi candidati nelle varie liste. Non comprendiamo questa tecnica faraoniana di tenere sotto copertura i sindaci e i consiglieri di Iv appena eletti. Probabilmente – dice Bongiorno in una nota – per non dare vantaggio ai nemici? Non condividiamo questa teoria assolutamente nuova nel panorama politico, che ritiene vantaggioso avere degli eletti sotto copertura, in gran segreto. Noi crediamo, invece, che i candidati dovrebbero avere l’orgoglio di essere di Italia Vivai. Chiaramente non mettiamo in dubbio che ci siano stati tanti eletti, ma nessuno ad oggi li vede. Non trovare gente disposta a candidarsi sotto le nostre liste è un limite gravissimo, non ha di che gioire Faraone. Non vogliamo fare polemica, la pensiamo solo diversamente. Inutile pensare di cacciarci, tutti i partiti democratici hanno una minoranza interna e noi vogliamo essere questa minoranza”.

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