Sono state tagliate le gomme dei furgoni che dovevano trasportare i cani che si trovano nel canile municipale di Palermo per consentire i lavori di ristrutturazione della struttura. Sono intervenuti i carabinieri e gli agenti della Digos.

Questa mattina era previsto il trasporto degli animali in altre strutture della regione. Ma al momento le operazioni sono state bloccate.

“Se qualcuno aveva ancora dei dubbi, finalmente oggi tutto si è chiarito rispetto alla natura criminale di chi in questi mesi ha speculato sugli animali ospitati al Canile municipale e sul lavoro e la buona fede di tanti volontari che hanno accudito gli animali – dice il sindaco di Palermo Leoluca Orlando – Il gravissimo atto di danneggiamento dei mezzi comunali destinati al trasporto e agli interventi di cura degli animali è per noi solo la conferma di quanto abbiamo già ribadito: con la pianificazione dei lavori di ristrutturazione del canile e l’interruzione dei trasferimenti di denaro alle associazioni private (oltre 920 mila euro, ndr) abbiamo rotto un sistema criminale che a tutto è interessato fuorché al benessere dei cani”.

Gli animalisti dall’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (Aidda) a firma del suo presidente nazionale Lorenzo Croce hanno presentato una denuncia penale alla procura della Repubblica contro il sindaco di Palermo Leoluca Orlando per violazione della legge 281/91 e per istigazione al maltrattamento di animali.

“La vicenda – si legge in una nota – è quella del canile di Palermo i cui cani proprio in queste ore sono in fase di affidamento ad una nota trafficante di cani più volte denunciata per violazione dell’articolo 544 del codice penale e più volta sottoposta a fermo giudiziario del suo furgone con a bordo dei cani in sovrannumero e in alcuni casi anche morti”.

“Questa situazione va fermata – ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- e la cosa che più ci preoccupa è che il sindaco di Palermo Leoluca Orlando che per legge è responsabile dei cani di Palermo, sta cercando di sbarazzarsi di questi cani usando le persone notoriamente legate alle ecomafie. questo è inaccettabile per un sindaco che dice di voler combattere la mafia e poi non esita a rivolgersi proprio alla mafia della vendita dei cani all’estero per sbarazzarsi dei cani di Palermo”.