Il Tar del Lazio ha sospeso il provvedimento del ministero che aveva negato il riconoscimento del titolo di specializzazione sul sostegno conseguito in Spagna da una docente palermitana in servizio a Milano.
La decisione del giudice amministrativo consente alla docente di mantenere il contratto e la propria posizione nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze (Gps), evitando la risoluzione anticipata del rapporto di lavoro e garantendo la possibilità di continuità per il prossimo anno scolastico.
“Questa decisione restituisce dignità al percorso formativo svolto all’estero da tanti insegnanti italiani e tutela, al tempo stesso, il diritto al lavoro e quello degli alunni con disabilità alla continuità didattica – dichiarano gli avvocati Francesco Leone e Simona Fell – È un riconoscimento fondamentale per chi ha investito nella propria formazione e oggi contribuisce concretamente al funzionamento del sistema scolastico nazionale”.
Il Tar ha accolto in pieno l’istanza urgente, sottolineando il “pregiudizio recato alla posizione lavorativa dell’interessata” e ha sospeso con effetto immediato il diniego ministeriale, insieme ai provvedimenti di depennamento dalle GPS e di risoluzione del contratto comunicati dalla scuola. La docente, avendo già presentato una richiesta di continuità didattica, grazie al celere intervento dello studio legale, potrà dunque vedersi riconfermato il suo ruolo e continuare la sua attività sul sostegno nella scuola di assegnazione.
Una decisione che rappresenta un precedente importante per molti altri insegnanti nella medesima situazione: spesso esclusi da graduatorie e posti di lavoro nonostante un percorso formativo pienamente valido e riconoscibile, solo per rigidità amministrative che non considerano il merito e la realtà dei fatti.
“Continueremo a tutelare in tutte le sedi i diritti degli insegnanti che si sono formati all’estero – concludono i legali – e che ogni giorno, nelle nostre scuole, garantiscono professionalità, passione e impegno al servizio degli studenti più fragili”.
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