Il gip di Palermo ha confermato la custodia cautelare in carcere per Daniele Ficarotta, 28 anni, che aveva le chiavi di un’auto con dentro due pistole una Taurus 7,65 e una 357 magnum, 160 grammi di hashish e 4,7 grammi di cocaina.

Il giovane era stato arrestato la sera del ferimento del presunto mafioso Gioacchino Alioto, ferito all’addome da un colpo di pistola tra via Savona e via Torremuzza alla Kalsa a Palermo. 

Ficarotta era stato sorpreso dai carabinieri, che erano alla Kalsa per le prime indagini sul feeimento di Alioto, mentre tentava di sbarazzarsi delle chiavi dell’automobile. Il fratello di Ficarotta, Ignazio, 32 anni, nel dicembre 2014 era stato arrestato col nipote omonimo di Gioacchino Alioto, 26 anni, dopo una rapina a un negozio di articoli sportivi cui avrebbero partecipato altre due persone non individuate.

Daniele Ficarotta è stato sottoposto all’analisi della polvere da sparo sul braccio così come un altro uomo che sarebbe indagato per il tentativo di omicidio di Alioto. Il mafioso ferito, che dev’essere ancora interrogato dagli inquirenti, venne assolto dall’accusa del duplice omicidio di Matteo Catanzaro, 59 anni, e Rosario Lo Nardo, di 57, il tre marzo 1983 in una bettola della Kalsa.

Catanzaro e Lo Nardo, che erano amici, stavano indagando nell’ ambiente della malavita del quartiere per scoprire chi avesse fatto sparire, a febbraio, Giovanni Catanzaro, fratello di Matteo. Catanzaro, secondo gli investigatori, faceva parte di una banda di ladri e rapinatori e sarebbe stato eliminato per contrasti nella spartizione di un bottino. Della banda avrebbero fatto parte anche Alioto e Giovanni Minardo, che venne arrestato con la stessa accusa. Alioto venne poi condannato per mafia, droga ed estorsioni. Dopo un lungo periodo in cui non ha fatto parlare di sè, pur gravitando sempre alla Kalsa, il mafioso venne coinvolto nella vicenda del recupero dei crediti vantati da un fisioterapista amico del calciatore Fabrizio Miccoli. Processato è stato assolto.