Torna clamorosamente a sorpresa l’idea della “Pedemontana“, la tangenziale esterna di Palermo, il cui progetto faraonico fu realizzato dall’Anas e accantonato definitivamente dalla Giunta Orlando nel 2016. Da un cassetto impolverato verrà ripescato questo progetto e valutato dal Ministero dei Trasporti insieme allo studio di fattibilità del Tunnel, “il passante autostradale di Palermo”, lungo 12 km, che attraverserà il Capoluogo per collegare le due autostrade per Catania e per Trapani, bypassando la Circonvallazione e collegandosi al Porto. «Uno dei due progetti sarà finanziato col programma “Ultimo miglio” – assicura il sottosegretario Giancarlo Cancelleri, intervistato in esclusiva da BlogSicilia – Non si può più attendere, serve una alternativa al Viale Regione Siciliana. Dobbiamo risolvere questa questione, non è più rinviabile».

L’imbuto del Ponte Corleone e il tappo che da un anno blocca la Circonvallazione dal lato del canale Mortillaro hanno aggravato il problema del traffico. E si attende ancora l’intervento del Commissario nazionale Anas, Matteo Castiglioni, per velocizzare le gare bloccate del “Raddoppio del Ponte Corleone” e lo “Svincolo Perpignano“, entrambe opere ex Cariboni.

L’intervista a Cancelleri

Al termine della trasmissione Casa Minutella, in onda nei giorni scorsi, il sottosegretario pentastellato Cancelleri ha chiarito i prossimi step del Governo nazionale sul PNRR e sui fondi da destinare a Palermo.

“In attesa dello studio di fattibilità del Tunnel affidato all’Autorità portuale di Pasqualino Monti, stiamo ripescando il progetto Anas della Pedemontana. Li metteremo a confronto con un’analisi costi/benefici e poi sceglieremo quale finanziare. Non possiamo più rinviare. Palermo ha bisogno di una valida alternativa alla Circonvallazione”, recensita da anni da TomTom Traffic come la strada più trafficata d’Italia.

Entrambe le ipotesi “prenderebbero tutto il traffico delle auto che, ad esempio, vogliono andare all’aeroporto, senza passare dalla città, evitando di ingolfarla”, aggiunge il grillino.

Costi enormi, conviene?

Gli facciamo presente che però, in base agli studi Anas dell’epoca, appena il 10% dei mezzi transitanti in viale Regione Siciliana avrebbero una provenienza e una destinazione extraurbana: il restante 90% del traffico è tutto interno alla città. Conviene spendere tanti soldi? “No, non è così – ribatte sicuro Cancelleri –  A voglia che conviene! Bisogna solo capire se è meglio il Tunnel o la Pedemontana”.

La promessa per le Comunali 2022

E addirittura poi rilancia la promessa per le Comunali 2022: “Sicuramente una delle due opere sarà sostenuta e proposta da me e mi metterò all’opera per trovare i soldi per realizzarla. Questo è sicuro. Eliminando il traffico “autostradale” e dei camion possiamo recuperare la Circonvallazione che in questo momento è una cicatrice che taglia in due la città”.

Le due ipotesi a confronto

Il progetto del Tunnel ha un costo “monstre” di circa 1,2 miliardi di euro e prevede un percorso interamente “sottoterra e sottomare”, con gli imbocchi all’altezza dello svincolo di Villabate a Palermo e all’ospedale Cervello, con un collegamento all’hub portuale. I tempi stimati (dal via ai lavori) sarebbero di 5 anni. Finora in cassa ci sono appena 1,2 milioni per lo Studio di Fattibilità che l’Autorità Portuale di Palermo dovrà presentare entro il 28 febbraio 2022.

La tangenziale esterna o “Pedemontana“, invece, costerebbe poco meno: 869,6 milioni di euro e prevede un percorso quasi interamente in galleria. Collegherebbe l’A29 Palermo-Trapani all’A19 Palermo-Catania (dall’Ospedale Cervello a Ciaculli, passando per Inserra, Boccadifalco e Monreale), 19,3 km di tracciato, 6 svincoli, 3,4 km di viadotti e 9 km di gallerie. Fra le criticità riscontrate: problemi idrogeologici, notevole impatto ambientale, presenza di siti archeologici. Un progetto mastodontico, bocciato anni fa dagli ambientalisti del WWF, Legambiente e dalla Giunta Orlando. Previste tre corsie (due di marcia più una di emergenza) per ogni careggiata, 6 svincoli, 5 gallerie e un tempo di percorrenza stimato di soli 10 minuti.

La storia della Pedemontana

Nel 2011 fu redatto uno studio di fattibilità, finanziato per 10 milioni di euro. L’intervento fu inserito nel Piano Nazionale per il Sud, approvato dal CIPE il 3 agosto 2011, con finanziamento integrale della progettazione.

A distanza di 4 anni, nel 2015, l’allora ministro dei Trasporti Maurizio Lupi arrivò perfino a bussare alle porte di Bruxelles per ottenere i fondi per ultimare «la progettazione preliminare (Anas) del by-pass urbano per il nodo di Palermo». La richiesta, in base ai bandi “Ten-T 2014”. Tra questi progetti, l’unico riguardante la Sicilia era proprio la “Nuova Tangenziale di Palermo”. L’intervento era incluso nell’Accordo di Programma Quadro dell’epoca.

La progettazione preliminare, avviata nel marzo 2013, fu divisa in 2 fasi. La prima (conclusa a maggio 2014) ha sviluppato 3 ipotesi di tracciato: «una prima analisi comparativa fra il progetto della Nuova Tangenziale pedemontana e le alternative, in trincea e in sopraelevata, di un’ipotesi progettuale che ricalchi la sede della Circonvallazione esistente (viale della Regione Siciliana)».

L’Anas scriveva: “Se dal punto di vista tecnico la soluzione ottimale è risultata l’alternativa fuori sede a 2 corsie per senso di marcia, altrettanto non può dirsi in termini di benefici socio-economici. L’analisi costi-benefici condotta sull’intero itinerario ha infatti identificato come soluzione preferibile l’ammodernamento della S.S. 115, attraverso l’adeguamento e la messa in sicurezza della sezione trasversale esistente (per Km 75) e l’inserimento di sette varianti di tracciato, per Km 74, necessarie a bypassare i maggiori centri urbani costieri o i tratti particolarmente tortuosi”.

Lupi chiese così i fondi per la 2ª fase del preliminare. Essa prevedeva «l’esecuzione delle indagini (geotecniche, geologiche, geognostiche, idrauliche, sul rumore, ecc.) e lo sviluppo degli elaborati definitivi del preliminare, compreso lo studio del corridoio in sede alla Circonvallazione esistente e il confronto col corridoio pedemontano». L’iter poi fu bloccato sul nascere dal Comune di Palermo, per decisione della Giunta Orlando, dopo le proteste degli ambientalisti.

Mobilita Palermo: “prima Ponte Corleone e svincoli Perpignano”

Anthony Passalacqua di Mobilita Palermo pochi giorni fa a BlogSicilia puntava il dito contro questo foraggiamento di consulenze esterne, sul Tunnel del Porto: «La città – spiegava – ha senza dubbio bisogno di risposte risolutive su traffico e viabilità, ma nel breve e medio termine. È legittimo domandarsi se sarebbe stato prioritario investire tutte queste risorse ed energie più per il miglioramento della Circonvallazione: pannelli informativi, nuovi sovrappassi pedonali a piazzale Lennon/Giotto, nuovi svincoli Francia e La Malfa, assieme ad altri interventi programmati quali Raddoppio Ponte Corleone (dov’è il commissario?) e sottopasso via Perpignano. C’è il rischio che questo tunnel possa essere bocciato come la tangenziale esterna della ex Provincia?» Le cose potranno sistemarsi magari al termine del famoso concorso per dirigenti del Polo Tecnico Infrastrutture, bloccato da anni nella burocrazia.

Il dibattito e le polemiche

“La pedemontana di Palermo, opera fondamentale per snellire il traffico sulla circonvallazione ormai divenuta un’arteria urbana a tutti gli effetti, entra nella programmazione regionale del PNRR grazie alla proposta avanzata da tutta Forza Italia, su mia iniziativa”. Lo ha dichiarato esattamente un anno fa Marianna Caronia, all’epoca in Forza Italia, e oggi alla Lega.

Marianna Caronia“È un risultato importante per il quale credo che tutta la città, tutte le forze politiche debbano impegnarsi: si tratta infatti di un’opera fondamentale e quella del Recovery fund è un’opportunità da non perdere. Per questo chiederò al Consiglio comunale, con un apposito ordine del giorno, di farsi portavoce di questa iniziativa in modo unanime, dando un segnale importante di coesione per la città. Occorre dotare Palermo di un attraversamento rapido, che alleggerisca il traffico cittadino del consistente carico commerciale e verso gli aeroporti orientali che oggi inevitabilmente congestiona la città. Una simile infrastruttura, favorirebbe il collegamento commerciale fra la zona orientale e quella orientale dell’isola, con ricadute positive, oltre che su Palermo, anche sugli aeroporti di Birgi e Punta Raisi oltre che sulle possibilità di sviluppo dell’area portuale di Termini”. La deputata regionale e consigliera del Carroccio è tra i nomi dei candidati sindaco del centrodestra.

“Ho letto un comunicato stampa dove ogni tanto tirano fuori la “Pedemontana”, la strada di collegamento rapido fra l’autostrada per Trapani e quella per Messina, sfruttando stavolta il Recovery Fund. Lo schema di massima del PRG di Palermo aveva tagliato fuori questo collegamento, e già nel 2016 l’Anas bocciava il progetto: il 10% delle auto che attraversano la Circonvallazione ha una provenienza e destinazione extraurbana. Lungimiranti i nostri politici. C’è chi vuole il tunnel, c’è chi la pedemontana… domani uscirà fuori qualche sopraelevata. Al Monopoli tutto si può“, scriveva sui social Anthony Passalacqua nel 2020.

Nel frattempo in un cassetto della Regione ci sono da anni 2,5 milioni per ultimare gli svincoli di Brancaccio, bloccati dalla burocrazia lumaca.

Tornando all’ipotesi Pedemontana, l’attuale assessore alla Mobilità Giusto Catania nel 2017, alla vigilia delle Comunali, attaccava il programma di Fabrizio Ferrandelli: “Sul sito di Palermocrazia in cui si ripropone la realizzazione di un’opera pubblica tanto cara alla giunta Cammarata: la tangenziale esterna pedemontana, un’opera faraonica del valore di 900 milioni di euro che massacrerebbe un pezzo importante del territorio della città. Nello schema di massima del nuovo Piano Regolatore approvato dalla giunta Orlando l’opera è stata cassata perché ritenuta invasiva, infatti produrrebbe uno sventramento di un pezzo della città a monte della Circonvallazione. È evidente – ha concluso Catania – quali siano gli interessi speculativi che si stanno materializzando e chi siano i professionisti interessati alla realizzazione dell’opera, i quali hanno tutto l’interesse a sostenere il candidato che ha promesso il nuovo sacco edilizio della città”.

Come andrà a finire? Le Comunali del 2022 sono ormai vicine e il dibattito sui fondi per le infrastrutture sarà centrale. Qualcuno riuscirà a risolvere l’annosa “piaga” del traffico? L’unica cosa certa è che servono cantieri rapidi ed efficienti. Urge una alternativa valida al Viale Regione Siciliana.

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