Più di un migliaio di persone ha visitato il presepe vivente di Prizzi, nel Palermitano, nella prima giornata di apertura della decima edizione della rievocazione della nascita di Gesù Bambino. Sarà riproposto ancora domani e il 5 e 6 gennaio. L’amministrazione comunale, in collaborazione con  tantissime associazioni culturali prizzesi, ha  inaugurato l’edizione 2016 curandola nei minimi particolari. In un’atmosfera impregnata di mistero e sacralità  centinaia  di personaggi in veri abiti dell’epoca degli anni ‘40, nel cuore storico del paese,  hanno animano i mestieri delle antiche botteghe artigiane, grazie all’utilizzo di piccoli e grandi attrezzi originali.  Sono stati i “custodi” delle arti e dei mestieri del luogo come “u picuraru”, “la pastara”, “lu falegnami”, “la tissitrici” “lu scarparu”, “la lavannara”, l’oste ed ancora la ricamatrice, la massaia, il panettiere, il barbiere, il fabbro, ad accompagnare il visitatore tra suoni, profumi, sapori e melodie di strumenti dimenticati della tradizione artigianale ed agricolo – pastorale locale, che hanno dato l’impronta alle decine di degustazioni di prodotti tipici. Ricotta, zabbina, castagne, vino, pane con olio, vin brulè, hanno accompagnato alcuni piatti principi della cucina prizzese come la “Tabisca a vampa”  le “Fave a vugghiuneddu”.

Niente costumi e utensili rifatti o ricreati ma reali abiti e introvabili arnesi come telai per la tessitura, banchi per calzolai, forni a legna dell’epoca, attrezzi per il ricamo e della vita quotidiana di allora potranno sono sati rispolverati e toccati con mano dal visitatore lungo il percorso che porta alla grotta della Natività animato inoltre da veri animali da cortile, da soma e della tradizione pastorizia e agricola sicana. “Quest’anno abbiamo anche aperto tanti siti storici e architettonici grazie alla collaborazione dell’istituto di istruzione secondario” dice assessore comunale Anna Lia Leone.