Ecco chi sono le vittime dell’incidente che si è verificato nel corso della 101 esima edizione della Targa Florio. Gemma Amendolia la pilota di rally coinvolta nell’incidente accaduto durante la Targa Florio, costato la vita al padre e a un commissario di percorso, sta per essere portata con l’elisoccorso all’ospedale Civico. Dopo l’incidente era stata trasportata d’urgenza all’ospedale di Petralia Sottana dove le è stato diagnosticato un grave trauma cranico.

Gemma Amendolia, la giovane rimasta ferita nell’incidente della tappa odierna della targa Florio, dov’è morto il padre che era con lei nella Mini Cooper, nei documenti della gara è indicata come primo pilota dell’auto mentre il padre era il secondo. Non è ancora chiaro se alla guida ci fosse lei o il padre.

Secondo indiscrezioni non confermate la ragazza avrebbe chiesto al padre di prendere lui la guida nella tappa odierna a causa delle condizioni stradali. Sempre secondo indiscrezioni alla Targa Florio avrebbero dovuto partecipare Gemma e la sorella Valentina che però avrebbe rinunciato e si sarebbe fatta sostituire dal padre.

Mauro Amendolia, 52 anni, era un perito assicurativo e consulente di infortunistica stradale, e aveva un ufficio in via Giuseppe Natoli a Messina. Da sempre era appassionato di corse automobilistiche, passione che ha trasmesso alle figlie, Gemma, 26 anni, e Valentina. Le due ragazze avevano fatto coppia in diverse gare. Gemma si era laureata lo scorso marzo in Architettura all’università di Reggio Calabria e durante l’estate lavorava in un lido balneare per mettere da parte un po’ di soldi.

Mauro Amendolia aveva gareggiato in altre edizioni della Targa e nella città dello Stretto aveva organizzato il Messina Rally Day. La moglie di Amendolia è Rosaria Villari ed è il presidente del team Messina racing. Nella pagina FB di Gemma si vede la grande passione della famiglia per il rally. Diverse le foto dell’auto, una Mini Cooper, usata per le gare.

In un video, postato sui social, la ragazza è alla guida della macchina: molti i commenti di apprezzamento. “Brava Gemma – scrivono sotto alle immagini i contatti della giovane – pulita e veloce”. “#Rallypassioneadrenalinapura”, l’hashtag creato da Gemma, fotografata insieme ad altri appassionati delle gare.

Giuseppe Laganà, 56 anni, commissario di percorso della Targa Florio, travolto e ucciso durante la gara di oggi, faceva l’escavatorista a Catania ed è originario di Lentini, in provincia di Siracusa. Molto religioso, padre di due figli, nella pagina FB aveva postato una sua foto durante la Targa Florio dell’anno scorso col campione Jacky Ickx.

Era anche un appassionato di motociclismo e fan di Valentino Rossi. Molti i commenti degli amici che hanno appreso della sua morte. “Rimani nei nostri cuori – si legge – Non posso credere al destino che hai avuto”.

”Gemma Amendolia è stata trasferita in Rianimazione al civico di palermo. Quando è stata estratta dall’auto era cosciente. Le operazioni sono state difficili a causa della vettura danneggiata.

Alla prima tac fatta in ospedale a Petralia sono state escluse emorragie cerebrali anche se c’erano dei segni di edema. Le altre due vittime sono decedute sul colpo”.

Lo ha detto il medico di gara della Targa Florio Davide Di Fabrizio in conferenza stampa.

“L’Automobile Club ha provveduto ad annullare la parte competitiva della 101sima edizione della Targa Florio, in segno di lutto, vicinanza e rispetto alle famiglie del pilota e del commissario deceduti”.

Lo ha detto il presidente dell’Automobile club di Palermo, Angelo Pizzuto in una affollata conferenza stampa a Campofelice di Roccella (Pa) con il direttore di gara Marco Cascino e il medico della manifestazione Davide Di Fabrizio, convocata dopo l’incidente nella tappa odierna in cui sono morti il pilota Mauro Amendolia e il commissario di percorso Pippo Laganà.

“Oggi è un giorno molto triste per gli appassionati di questo sport – ha aggiunto Pizzuto – Siamo dispiaciuti anche per tutti i partecipanti a questa gara, ma siamo sicuri al 100% che se fosse successo a un loro amico avrebbero gradito questi atti di sensibilità e di rispetto per chi non c’è più”.

”L equipaggio dell’auto, secondo regolamento si può alternare alla guida. L’incidente in cui sono morti il pilota Mauro Amendolia e il commissario di percorso Pippo Laganà, è avvenuto in un rettilineo dopo la postazione 30.

Al momento dell’incidente non c’era nevischio e la strada si andava asciugando. Il commissario era a due metri dalla sede stradale e in posizione sopraelevata”. Lo ha detto il direttore di gara della Targa Florio Marco Cascino in conferenza stampa.

“Siamo vicini a tutta la famiglia come amministrazione. Si tratta di una tragedia gravissima che ci ha molto colpito”.

Lo dice il sindaco di Messina Renato Accorinti appresa la notizia della morte di Mauro Amendolia deceduto durante una prova della Targa Florio.

“Ho conosciuto – prosegue – Amendolia durante una manifestazione sportiva che ho presentato e mi ha molto colpito per la sua grande passione e dedizione e grande conoscenza del rally. Da sportivo mi ha fatto un grande piacere vedere con quale dedizione lui e la sua famiglia si dedicavano a questo sport. Con i sui risultati portava in alto il nome di Messina e organizzeremo qualcosa per ricordarlo”.

Domenico Gemelli, titolare di una officina molto nota a Messina, amico di Amendolia ricorda: “Era un grande sportivo, che con i suoi successi e le sue imprese ha portato in alto il nome di Messina”. “Ogni tanto – prosegue Gemelli – veniva qui per chiedere dei pezzi di ricambio.

Lo conoscevamo da anni era uno sportivo incallito, amava moltissimo le auto e i rally ed era molto competente. Mi spiace moltissimo per quello che è accaduto. Era un uomo molto intelligente e generoso e aveva creato con la famiglia un team vincente di persone appassionate e competenti”.

“La camera car dell’equipaggio 29 iscritto alla Targa Florio è stata consegnata agli inquirenti che dovranno accertare le cause dell’incidente che ha provocato la morte del pilota Mauro Amendolia, del commissario Giuseppe Laganà e del ferimento della navigatrice Emma, figlia del pilota”.

Lo ha detto in conferenza stampa a Campofelice di Roccella (Pa) il direttore di gara della Targa Florio Marco Cascino.

“Non siamo riusciti a comprendere bene l’accaduto ma speriamo dagli esami successivi e dai rilievi delle forze dell’ordine che si possa ricostruire la dinamica”, ha aggiunto.

L’incidente è avvenuto nella prova speciale 1 Piano Battaglia, intorno alla postazione 30, quella occupata dal commissario di gara deceduto, ed in un tratto di rettilineo che segue una curva sinistra con una successiva curva a destra.