Tra incontri, concerti, mostre e performance l’onda pride si ferma al centro di Palermo dove all’insegna del divertimento e della marcia per diritti si crea per il decimo anno un monumentale corteo, venerdì 28 giugno, al quale prendono parte migliaia persone (50mila nel 2018) e che quest’anno è vissuto dal Coordinamento Palermo Pride sotto il segno di una storica rivolta che cinquant’anni fa diede una scossa alle coscienze e il primo soffio di vita al Movimento di liberazione omosessuale fuori da un bar di New York, lo Stonewall Inn.

In onore di questa importante ricorrenza il direttivo di Coordinamento Palermo Pride ha scelto come slogan 2019 “Tacchi e Martello: la Rivoluzione in Movimento”, uno slogan che si divide tra l’omaggio a quella rivoluzione e l’irriverente sberleffo al maschilismo ancora oggi presente e allo stesso movimento Lgbt+, oggi apparentemente assopito. Il Coordinamento Palermo Pride ritiene che la rivoluzione non sia sia del tutto compiuta e che per questo è necessario oggi rimettersi in moto partendo dagli spazi di confronto con gli altri movimenti: da quello studentesco a quello contro le mafie, da quello femminista a quello dei lavoratori. Il momento clou dell’intero Pride, che quest’anno gode del madrinato della direttrice del Teatro Biondo di Palermo e “nonna arcobaleno” Pamela Villoresi e dell’attivista Vanni Piccolo, fondatore del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli nel 1983, è senza dubbio il corteo: con la presenza dell’Anpi, associazione nazionale partigiani italiani, che con le proprie bandiere intende “stare restare, come sempre, accanto a chi lotta per i diritti e la dignità umana”, si svolge per la prima volta di venerdì e non di sabato.

Accade per una precisa volontà del direttivo che ha scelto data del 28 giugno in quanto esatta ricorrenza del 50esimo anniversario dei Moti di Stonewall del 1969 e che si prepara ad affrontare un Pride particolare che arriva dopo i decreti sicurezza, gli attacchi ai bambini con genitori dello stesso sesso, dopo il congresso omofobo di Verona e mentre è in corso un significativo aumento delle aggressioni a migranti e a persone Lgbt+. Il percorso del corteo quest’anno è inedito: dopo il concentramento delle 16 all’inizio di via Roma, lato stazione, la partenza è alle 18 con l’arrivo ai Cantieri culturali alla Zisa, dove a un momento politico sul palco segue la serata ufficiale di festa del Palermo Pride con il concerto di Romina Falconi e una giostra di dj.

Il corteo anche quest’anno è inclusivo: sin dal concentramento (alle 16) oltre alla sicurezza fornita dai City Angels sono presenti il trenino gratuito di Famiglie Arcobaleno per ospitare chi partecipa con bambini piccoli e i volontari della Onlus Uniamoci per permettere ai diversamente abili e alle persone con difficoltà motorie di prender parte alla giornata.

Oltre al direttivo di Coordinamento Palermo Pride alla conferenza stampa a palazzo delle Aquile sono presenti il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, l’assessore alle Culture Adham Darawsha, Alessandra Sciurba di Mediterranea Saving Humans, la professoressa Rosa Maria Dell’Aria, la direttrice del Teatro Biondo Pamela Villoresi, Vito Planeta (Planeta Winery), il duo di attori I Sansoni e, virtualmente, l’attivista Vanni Piccolo.

La parata del Palermo Pride 2019 ha un titolo: Favolosamente Antifascista.
In un momento storico nel quale chiediamo alle nostre compagne ed ai nostri compagni di percorso di prendere posizione rispetto all’attacco cui sono sottoposti i diritti delle persone lgbt+ e delle Famiglie Arcobaleno, Favolosamente Antifascista è la nostra presa di posizione. Il fascismo di cui parliamo non è un’accusa al Governo ma qualcosa di molto più diffuso e pericoloso: è il rigurgito di violenza razzista, misogina, omofoba che viene costantemente esibito senza più alcuna vergogna sui social e negli spazi pubblici. Per questo abbiamo voluto accanto a noi Mediterranea e la professoressa Dell’Aria: perché il vero antidoto a questa violenza si trova nell’umanità dei salvataggi in mare, nei principi costituzionali della libera espressione del pensiero e della libertà di insegnamento. Non abbiamo chiesto a Mediterranea e alla professoressa Dell’Aria di essere nostre “madrine” ma di essere accanto a noi per aiutarci a raccontare la nostra idea di Paese: un Paese in cui il rispetto degli essere umani e delle loro differenze sia sempre al centro, nelle scuole come negli spazi pubblici come nei luoghi istituzionali chiamati ad affrontare il tema dei flussi migratori. Fascista è l’idea di un Paese che costruisce muri all’esterno per fermare una inesistente invasione straniera e altri muri all’interno per separare la serie A delle persone e delle famiglie con diritti tutelati dalla serie B di chi a quei diritti non deve avere accesso. E Favolosamente Antifascista, invece, è un Paese che vede le differenze come una risorsa e le libertà civili e sociali, come un diritto universale e non come un privilegio per alcun*.

Nei giorni intorno al 28 giugno il Palermo Pride ha organizzato degli eventi, tutti a ingresso gratuito: si parte giovedì 20 alle 17 dalla chiesa anglicana Holy Cross di via Mariano Stabile con la presentazione di “In cammino tra fede e omosessualità” (Edizioni La Zisa), libro di Nicola D’Ippolito con padre Russell Ruffino, il giornalista Davide Romano e Marco Siino dell’associazione Ali d’aquila persone cristiane lgbt e del direttivo di Coordinamento Palermo Pride. L’indomani, venerdì 21 alle 21, viene proiettato il film commedia “Kinky Boots. Decisamente diversi” (di Julian Jarrold, 2005) alla Casa del Popolo, ex istituto dei Sordomuti in via Cavour, e martedì 25 in piazza Sant’Anna alle 18 si parla a un incontro pubblico dell’intersezionalità delle lotte femminista, transfemminista e Lgbt+ in chiave antifascista con Non una di meno Palermo. Mercoledì 26 alle 21 ancora alla Casa del Popolo con Vanni Piccolo e Massimo Milani ha luogo l’incontro “Milania intervista Messalina, mitica eroina dei favolosi campeggi gay” e segue la proiezione del film “Pride” (di Matthew Warchus, 2014). Libreria Dudi, il circolo arci Le Giuggiole e Famiglie Arcobaleno organizzano per bambini dai tre ai novant’anni l’evento “Il Pride è di tutti” con la lettura ad alta voce di storie e il dj set di Sergio Cataldi (mercoledì 26 alle 18.30 alla Libreria Dudi). Il performer Ernesto Tomasini insieme a Massimo Milani, Vanni Piccolo, Charlie Abbadessa e Laura Trav sono i protagonisti del dibattito “Frosh, elogio della checca” giovedì 27 in piazza Mediterraneo alle 18 e infine ancora Tomasini omaggia l’attrice Judy Garland nell’incontro performativo “Beautiful Rainbows: Judy e le altre” sabato 29 alle 18 al Teatro Montevergini.

Non manca l’arte contemporanea: in occasione del Pride è stata organizzata la personale fotografica di Fabio Giannetto dal titolo “Oltre gli arcobaleni”, quindici ritratti di altrettanti transessuali sono allestiti nell’atrio di palazzo delle Aquile (da sabato 23 a domenica 30 giugno, inaugurazione il 23 alle 18), in collaborazione con il Sicilia Queer Filmfest c’è la collettiva “Insomnia cookies”, a cura di Antonio Leone e Paola Nicita, che presenta i lavori sul tema dell’identità di genere di Urs Lüthi, Luigi Ontani, Paolo Angelosanto, Lovett&Codagnone, Cesare Viel, Yamada Hanako & Alex Hai, Rita Casdia, Yasumasa Morimura e Matteo Basilè (dal 15 giugno al 15 luglio 2019 al Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino) e infine è un progetto degli artisti Rico & Michael in collaborazione con lo Swiss Institute quello di creare un ponte digitale tra lo Zurich Pride e il Palermo Pride grazie al quale la diretta streaming di entrambe le parate viene proiettata in uno spazio pubblico dell’altra città e il giorno del Pride di Zurigo, sabato 15 giugno, la diretta è stata proiettata nell’atrio della Galleria Fpac di Francesco Pantaleone mentre il 28 giugno il corteo Favolosamente Antifascista viene seguito in diretta durante una performance pubblica a Zurigo.

La madrina e il madrino del Palermo Pride 2019 sono la direttrice del Teatro Biondo di Palermo e nonna arcobaleno Pamela Villoresi e l’attivista Vanni Piccolo, fondatore del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli nel 1983.

“Anni fa, una mia anziana amica, convinta dalla sua storica compagna, partecipò al Gay Pride – racconta Pamela Villoresi, direttrice del Teatro Biondo di Palermo – Tornò a casa felice: «Per la prima volta nella mia vita – disse – ho attraversato la città senza fingermi altro, orgogliosa di me e del mio amore. È stato meraviglioso». Io sono una nonna che per la legge non esiste: sono una nonna arcobaleno, e sono orgogliosa della mia nipotina, di mia figlia e della sua compagna, insomma della mia famiglia. Non posso non essere qui”.

“Sono stato vicino alle amiche e agli amici di Palermo fin dal primo Pride del 2010 – dice Vanni Piccolo, fondatore del circolo omosessuale Mario Mieli – Forse i primi Pride sono come il primo amore, ma io quel Pride di Palermo davvero ce l’ho sempre nel cuore. Essere di nuovo a Palermo mi riempie prima di tutto di gioia, ma anche di orgoglio perché i Pride di quest’anno celebrano i cinquant’anni dei moti di Stonewall. Essere poi “madrino” del Pride in questa ricorrenza storica, è un grande onore e motivo di profonda emozione. Il “madrino” mi riporta alla militanza al femminile, mi riporta ai miei travestimenti, ma mi riporta soprattutto a quel femminile a cui mi sono ispirato per una vita piena di impegno, di forza forza e di coraggio, di pazienza, di tenacia e di amore che il solo il femminile può contenere. Quel femminile che scatenò la rivolta di Stonewall diventata leggenda narrazione esaltazione storia orgoglio. Il Pride è il rituale di rappresentazione di quella notte quindi per me non appartiene a chi lo organizza appartiene a tutta la comunità perché rappresenta per tutti l’inizio delle lotte per la liberazione omosessuale. La ricorrenza dei moti di Stonewall non cade in un periodo felice per la comunità Lgbt italiana. Stiamo vivendo una recrudescenza di ostilità di violenza di odio che aggredisce ormai quotidianamente la nostra stessa esistenza la nostra visibilità i nostri affetti. In particolare le persone transessuali sono vittime di un profondo pregiudizio carico di odio che legittima violente aggressioni. Stonewall ci insegna che la nostra liberazione è nata da una rivolta di cui peraltro furono protagoniste persone trans, e con una rivolta deve essere difesa oggi la nostra libertà. E questo sentimento è presente nel Pride di Palermo da sempre. E essere a Palermo rafforza il mio impegno e il mio orgoglio”.

“Favolosamente Antifascista è la nostra presa di posizione – dice Luigi Carollo, portavoce del Palermo Pride – Il fascismo di cui parliamo non è un’accusa al Governo ma qualcosa di molto più diffuso e pericoloso: è il rigurgito di violenza razzista, misogina, omofoba che viene costantemente esibito senza più alcuna vergogna sui social e negli spazi pubblici. Per questo abbiamo voluto accanto a noi Mediterranea e la professoressa Dell’Aria: perché il vero antidoto a questa violenza si trova nell’umanità dei salvataggi in mare e nei principi costituzionali della libera espressione del pensiero e della libertà di insegnamento”.

“Durante i moti di Stonewall il “murodipietra” fu abbattuto da una valanga di tacchi a spillo, scagliati contro la repressione poliziesca, la dittatura eterosessista, bianca, maschilista e patriarcale – dice Massimo Milani, coordinatrice del Palermo Pride – Fu il giorno in cui le “Stonewall girls”, checche, travestite e puttane, si ribellarono con forza mostrando al mondo, senza più vergogna, con orgoglio e sfrontatezza i loro corpi nudi non normati ma finalmente liberati e pronti a sfidare un mondo che le voleva malate, nascoste, sofferenti e silenti. Fu una rivolta per abbattere un sistema di potere e oppressione fondato sulla repressione (omo)sessuale. Cinquant’anni esatti sono passati da allora e molte cose sono cambiate, alcune anche in meglio, ma quello spirito rivoluzionario si è notevolmente addomesticato, normalizzato, in cambio di un comodo posto a tavola, anche se nella stanza della servitù. Sono sicur* che Sylvia Rivera, Masha P. Johnson e tutte le ragazze di Stonewall che oggi ci osservano da over the rainbow, forse scuotendo la testa, siano deluse e vorrebbero chiederci: ‘Ma alla fine voi maschi, gay, bianchi che avete preso il comando emarginandoci, siete sicuri di aver cambiato il mondo per come volevamo noi checche rivoluzionarie o invece il mondo ha cambiato noi tutt*? Non siamo stat* forse inglobat* e neutralizzat* in cambio degli avanzi della cena?'”. “Venerdì 28 giugno 2019 – continua Milani – è ora che le nuove ragazze di Stonewall scendano in piazza marciando e sculettando per riprendere con convinzione il discorso rivoluzionario interrotto, prima che nuovi risorgenti fascismi, razzismi sovranismi e qualunquismi si riprendano tutto quello che ci è stato “concesso” e ci rispediscano in quell’inferno nel quale siamo rimaste sepolte per secoli”. Milani conclude con la canzone simbolo della rivolta di Stonewall “We are the Stonewall girls, we are your worst fear, we are your best desire! Palermo pride favolosamente antifascista”.

“Questa è un’edizione particolare del Palermo Pride – commenta Daniela Tomasino, portavoce del Palermo Pride – Cinquant’anni fa quella notte di rivolta che ha cambiato la consapevolezza e la percezione della comunità Lgbt+, dando il via a un movimento globale di liberazione e lotta, dieci anni fa il primo Palermo Pride che sembrava un azzardo invece è stata una scommessa che abbiamo vinto e diventata uno dei simboli dell’anima di Palermo, città accogliente e plurale, e due anni fa il primo Palermo Pride celebrato sotto un Governo composto anche da persone apertamente omofobe. L’anno scorso il Governo si era appena insediato e non aveva fatto sostanzialmente nulla, questo Pride arriva invece dopo i decreti sicurezza, gli attacchi ai bambini con genitori dello stesso sesso, il congresso omofobo di Verona, l’aumento delle aggressioni a migranti e a persone Lgbt+, le raccomandazioni di “sobrietà” da parte di un sottosegretario e ahinoi tanto altro. Se l’anno scorso potevamo solo immaginare cosa aspettarci, adesso conosciamo bene le minacce del Governo contro le cittadine e i cittadini italiani. Ed è per questo che sarà un Pride ancora più affollato, ancora più di lotta e di protesta rispetto agli anni scorsi”.

“Ancora una volta il Pride a Palermo è conferma di un cammino di leggerezza della nostra città, leggerezza del rispetto della persona e della comunità e contro la pesantezza degli egoismi individualistici e delle appartenenze di gruppo – dice Leoluca Orlando, sindaco di Palermo alla Conferenza di presentazione del Palermo Pride 2019 – È una leggerezza testimoniata anche da Mediterranea, presente in conferenza con noi, che salva vite umane contro la pesantezza di chi vuole far morire in mare le persone, una leggerezza di cui si fa testimone la professoressa Dell’Aria, anche lei presente, che con i suoi alunni è contro la pesantezza di chi vuole mortificare la libertà di insegnamento e di pensiero, è la leggerezza di Pamela Villoresi direttrice del teatro Biondo, che è nonna arcobaleno, che ci ricorda che l’amore è il fondamento delle famiglie, anche di quelle arcobaleno, e che è contro la pesantezza di chi è nemico delle famiglie arcobaleno. È la leggerezza della Costituzione, con i suoi diritti contro la pesantezza dei comportamenti eversivi di chi quei diritti viola. È la leggerezza dell’amore contro la pesantezza dell’odio, in una parola, con la consapevolezza che chi semina paura raccoglie violenza”.

 

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