Una giunta tecnica, di uomini scelti dal Presidente. Un governo del presidente come più volte è stato definito. Sembra essere questo il destino del fine legislatura della Regione siciliana.

Il governatore Rosario Crocetta sembra ci stia pensando già da tempo. I primi segnali in questo senso si erano avuti a fine novembre e BlogSicilia aveva scritto che fra le riflessioni fatte con gli amici il presidente aveva perfino pensato di fare questo passo a ridosso del referendum. Una eventualità smentita dallo stesso governatore anche se le voci non si erano arrestate neanche dopo la sua smentita. Al contrario la voce insistente era stata che proprio la diffusione di notizie sulle sue intenzioni aveva causato un rallentamento.

Adesso la voce torna insistente ed a confermare questa eventualità arrivano le lettere aperte all’assessore Baccei, gli incontri nei quali lui stesso sottolinea la presenza dei renziani, la scelta di far filtrare un nome come sostituto per l’assessore Miccichè dimessosi dopo le polemiche sui disabili senza concordare con i centristi, l’intenzione di D’Alia di uscire dalla maggioranza subito dopo la finanziaria.

Si perchè il discrimine sembra essere proprio la Finanziaria. Fare, infatti, una giunta nuova proprio mentre si sta lavorando all’approvazione del difficile documento potrebbe creare numerosi problemi. Crocetta starebbe, dunque, pensando di attendere l’approvazione di questo documento che dovrà arrivare entro fine marzo o, se dovesse esserci una ulteriore proporga, al massimo entro fine aprile. Per il governatore resterebbero almeno 5 o 6 mesi di campagna elettorale da fare con tutti i suoi nei posti chiave del potere.

Nel frattempo i suoi amici organizzano le raccolte fondi e i finanziamenti per il movimento del Presidente ‘Riparte Sicilia’. Quella che sabato è stata fatta passare per un festa del movimento alla quale avrebbero partecipato anche i renziani come Gucciardi, Termini e Anselmo (quasi tutti assessori o con ruoli istituzionali ad eccezione di Stefania Munafò chiamata a sorpresa sul palco) in realtà era una apericena di autofinanziamento co-organizzata anche dal presidente dell’Ast, Massimo Finocchiaro attivissimo negli inviti in quello che lui stesso in un messaggio che ha fatto girare su whatsapp ha definito ‘apefinanziamento libero e trasparente’.

Poco meno di 400 i paganti della serata per una offerta libera che comunque non sarebbe mai stata meno di una ventina di euro a persona.