Sono scesi oggi in piazza numerosi e determinati per chiedere gli stipendi arretrati ed avere certezze sul loro futuro.
Sono ormai ridotti allo stremo gli oltre 500 lavoratori dei supermercati Fortè di tutta la Sicilia.

Partecipatissima la manifestazione organizzata a Palermo dalla Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.

Il corteo partito da piazza Alberico Gentili ha raggiunto il punto vendita di via Generale di Maria dove si tiene il sit-in.

Mimma Calabrò, segretario generale della Fisascat Cisl Sicilia, che ha sfilato al fianco dei lavoratori spiega: “E’ stato per i dipendenti Fortè un Natale tristissimo e si apprestano a trascorrere il Capodanno senza un centesimo in tasca. E’ una situazione intollerabile ed insostenibile”.

Ad aggravare ancor più la loro condizione, la domanda di ammissione all’amministrazione straordinaria formulata dall’azienda che ha bloccato la procedura di cessione di 56 punti vendita alla Apulia Distribuzione.

Il tribunale di Catania, presso cui è stata depositata la procedura, infatti, si pronuncerà sull’eventuale autorizzazione soltanto il 7 gennaio.

Al corteo hanno preso parte i familiari dei dipendenti, i figli, le mogli ed i mariti. Tutti insieme nella speranza che la vertenza possa avere un esito che non costringa i lavoratori a finire sul lastrico.

“La figlia di un dipendente, una bambina piccola – continua Calabrò – mi si è avvicinata e mi ha chiesto se adesso dopo la manifestazione il suo papà avrebbe avuto i soldi che gli spettano. Mi si è stretto il cuore. Tra i dipendenti ci sono molte famiglie monoreddito che traggono il loro sostentamento solo dagli stipendi che purtroppo non arrivano”.

Via Notarbartolo stamane era un tappeto di lavoratori in protesta. Aspettano quattro mensilità arretrate e speravano di ricevere almeno un acconto per Natale, cosa che non è avvenuta.
“Abbiamo fatto un appello accorato alla Meridi, che fa capo ad Antonino Pulvirenti, per gli arretrati – specifica Calabrò – ma i lavoratori non hanno ricevuto niente. Adesso attendiamo che il tribunale di Catania si pronunci per quanto riguarda la concessione dell’amministrazione straordinaria. La nomina di un amministratore straordinario è indispensabile per proseguire la trattativa sui punti vendita con Apulia Distribuzione”.

I dipendenti Fortè hanno sfilato reggendo cartelli e striscioni nei quali hanno sintetizzato tutta la loro disperazione: “Vergogna”, “Vogliamo il nostro lavoro e i nostri soldi” e ancora “Lavoro=Dignità”.

In Sicilia i punti vendita a marchio Fortè sono ottanta. Quelli che dovrebbero passare – ma il condizionale è d’obbligo – ad Apulia Distribuzione sono tra i 56 ed i 60.

Per tutti, comunque, il futuro è davvero incerto e a tinte fosche.

“Registriamo un’ottima adesione alla manifestazione – spiega Marianna Flauto, segretario generale Uiltucs Sicilia – i lavoratori stanno manifestando tutto il loro disagio perché non percepiscono un euro da mesi nonostante siano andati a lavorare ogni giorno. Questa situazione non può durare ancora a lungo. I dipendenti chiedono il pagamento degli stipendi degli ultimi 4 mesi. La situazione è pure peggiorata perché adesso si attendono i tempi del tribunale. Si sarebbe potuto intervenire con un ammortizzatore sociale, uno strumento temporaneo per garantire i lavoratori con un reddito. E invece l’azienda resta passiva con un atteggiamento offensivo nei loro confronti, pretendendo quasi che vadano a lavorare senza essere pagati e senza intervenire aprendo una procedura per chiedere un ammortizzatore sociale. Chiediamo chiarezza e che si metta fine a questa situazione drammatica che sta coinvolgendo centinaia di famiglie”.

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