Macchine all’interno dell’area pedonale e perfino un parcheggiatore abusivo a dirigere le operazioni: scoppia un nuovo caso su quella che dovrebbe essere la rambla di via Amari, a Palermo. Il condizionale, di fatto, è d’obbligo. Sia per le molteplici violazioni all’ordinanza registrate soprattutto nel weekend, sia per le condizioni di piazza Andrea Camilleri, ancora un cantiere ad oltre quattro mesi di distanza dalla data prevista di chiusura dei lavori.

Parcheggiatore abusivo nell’area pedonale

Fatto che, a proposito degli interventi di pedonalizzazione, ha fatto esclamare a diversi commercianti e residenti della zona la dicitura “Ramblablabla“, proprio per constatare le criticità presenti sull’area che dovrebbe interconnettere idealmente il Porto di Palermo al centro città. Di fatto, l’unico tratto privo di area pedonale dovrebbe essere quello fra via Michele Amari e l’incrocio di via Roma. Ciò per permettere il passaggio dei mezzi, a causa della persistenza del cantiere del collettore fognario. Nei fatti, le violazioni all’ordinanza sono molteplici. Come dimostrato dalla presenza di diverse auto parcheggiate all’interno della “rambla”. Situazione immortalata da un cittadino attraverso un video realizzato con il proprio smartphone. Immagini nelle quali compare perfino un parcheggiatore abusivo, intento a dirigere le operazioni.

Via Amari: quattro mesi di ritardi sulla consegna della piazzetta

Nelle intenzioni dell’Amministrazione, la “rambla” di via Amari ha l’obiettivo di interconnettere il Porto con il centro città. Un’area che sta vivendo un momento di riqualificazione, attraverso il rinnovamento dell’area, che dovrà essere adornata con panchine ed aree ristoro. Elementi ancora oggi non al loro posto. Un intervento di rigenerazione urbana che servirà per presentare al meglio la città ai turisti che arrivano dal waterfront del capoluogo siciliano. La consegna del cantiere, portato avanti in economia, doveva avvenire entro il 31 ottobre. Data però che non ha trovato riscontro nella realtà, sia per motivi tecnici che per ritardi vari.

I lavori del Comune

Durante un sopralluogo condotto il 3 novembre, il vicesindaco Fabio Giambrone aveva parlato di “quindici-venti giorni” per completare gli interventi. Tempistiche, di fatto, non rispettate. Se prima, a rallentare i lavori del Coime, erano stati gli scavi di alcune ditte private, oggi manca ancora il posizionamento di alcuni elementi cardine del progetto. Fra questi la “rosa dei venti”. Struttura della quale sono visibili soltanto le “fondamenta”, coperte da una rete avvolta da un telo verde. Si dovrebbe procedere ad incastonare l’opera madre, donata da Confartigianato Palermo. Ma, ad oggi, la struttura non è ancora nella disponibilità del Coime, come chiarito dalla stessa sigla sindacale, la quale ha chiarito che è prima necessario il posizonamento del nuovo asfalto. Si attende quindi che il Comune completi i lavori di rifacimento dal manto stradale, al fine di potere consegnare finalmente l’opera.

 

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