Via libera al contratto dei dirigenti regionali della Sicilia fermo dal 2005 e che adesso può diventare operativo.

La Corte dei conti lo registra con una sola eccezione

La Corte dei Conti di Palermo, nell’adunanza del 12 gennaio, ha infatti registrato il nuovo contratto della dirigenza della Regione siciliana per il triennio normativo 2016-2018 con una sola eccezione riguardante i commi 2, 3 ed 8 dell’articolo 68.

Ricorso alla Corte Costituzionale

Di fatto la Corte sospende il procedimento di registrazione nella parte del contratto riguardante il “Fondo per il finanziamento della retribuzione di posizione, parte variabile e  di risultato” sollevando questione di legittimità Costituzionale di fronte alla Suprema Corte.

I dubbi della Corte dei Conti

La Corte dei Conti, di fatto, dubita che sia legittimo il modo in cui la Regione ha appostato le somme relative a questa parte di retribuzione per il solo triennio ritenendo che, invece, si tratti di spese obbligatorie e dunque la copertura debba essere data stabilmente nel medesimo capitolo di spesa dal quale si pagano gli stipendi

Una questione di principio

Si tratta di una questione di principio giuridico rilevante ma che non incide sulla operatività del nuovo contratto ne sul pagamento degli stipendi. Di fatto il fondo destinato al pagamento della parte variabile viene congelato ai livelli del 2016.

Nessun effetto pratico

Ma questo non rappresenta un problema per la Regione perché quel fondo era stimato per il pagamento di circa 1400 dirigenti e oltre 1000 posizioni dirigenziali. Oggi, fra pensionamenti e riorganizzazioni della macchina regionale, i dirigenti sono circa 900

Soddisfazione del ragioniere generale

“Con la registrazione da parte della Corte dei Conti si conclude positivamente un percorso lungo. Esprimo la mia  soddisfazione per il risultato raggiunto che ci permette di rinnovare un contratto fermo da anni” – dice a BlogSicilia il ragioniere generale Ignazio Tozzo

A scegliere sul ricorso in Corte Costituzionale dovrà essere il governo ma è probabile la rinuncia alla norma impugnata che non è essenziale nel contratto. Una scelta che permetterebbe anche il recupero, sia pur minimo,  di risorse al bilancio della regione”

Un successo per l’Aran

“Mi ritengo soddisfatto di questa stagione di rinnovi contrattuali – commenta a BlogSicilia il Presidente dell’Aran regionale Accursio Gallo – che ci ha portato a rinnovare prima il contratto del comparto e poi quello della dirigenza. Concluso positivamente questo iter di registrazione, adesso si potrà procedere all’ultimo rinnovo che riporterà in linea con l’attualità proprio il contratto della dirigenza”