“Ho perso mia moglie durante la traversata nel deserto e un bimbo in mare. Se trovate un bimbo annegato è mio figlio”. E’ quanto ha raccontato Jamid Sahid Mansarè di 34 anni, uomo della Sierra Leone che ieri ha raccontato la sua storia terribile ai sanitari del 118 e ai mediatori culturali. L’uomo è stato salvato in mare insieme al figlio.
Ha rischiato di annegare e adesso si trova ancora in condizioni serie all’ospedale Civico di Palermo. “Siamo partiti in cinque. I mia moglie e tre figli, due ragazzi e una ragazzina. Adesso siamo rimasti noi tre – ha raccontato in inglese il migrante ai soccorritori – E’ stato terribile. Un viaggio disumano. Sono riuscito a salvare mio figlia e mia figlia. Purtroppo il più piccolo è morto annegato. Vi prego se trovate la salma fatemelo sapere. Voglio rivedere mio figlio”.
Il naufragio è avvenuto al largo di Lampedusa e in effetti il cadavere di un bimbo di quattro anni è stato recuperato e portato a bordo della nave Dattilo e accompagnato a Reggio Calabria.
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