Ci si chiede ancora oggi, a quasi tre mesi dall’esplosione dell’emergenza Covid19, come mai un paese cosi grande e importante come la Cina si sia fatta scoppiare sotto gli occhi,  in casa,  una bomba biologica così potente senza reagire, anzi  minimizzando tutto e intimidendo chi invece provava a lanciare l’allarme sanitario. La cronaca ci ha raccontato infatti che solo  quando la cosa non poteva più passare per una classica influenza, sono stati fatti proclami e propaganda. Ecco la piena manifestazione recente di quello che può essere considerato il modello cinese nella sua peggiore espressione.

A proposito di “modello cinese” però  destato interesse lo scontro tra uno dei principali quotidiani tedeschi e il presidente cinese Xi Jinping,  in seguito ad un titolo “provocatorio” apparso sul giornale tedesco. Pare in proposito che il presidente XI Jinping abbia richiesto,  tramite l’ambasciata berlinese, un atto di scuse al direttore del quotidiano che  invece ha rincarato successivamente la dose, registrando e pubblicando un video durissimo che costituisce un vero e proprio atto di accuse verso il governo di Pechino e il modello di sviluppo della società e dell’economia cinese.
Il video è stato rilanciato in Italia dal quotidiano online Tpi.it. Si tratta di  parole che  non corrono di rischio di essere equivocate. Ne riportiamo qui una trascrizione.

“Cortesemente, mi consenta di rispondere. Prima di tutto, lei governa con la sorveglianza e il controllo. Lei non sarebbe presidente senza la sorveglianza. Lei controlla qualunque cosa faccia qualunque cittadino ma si rifiuta di monitorare i wet market infetti del suo Paese” . “Ha fatto chiudere tutti i giornali  e i siti internet che si sono mostrati critici rispetto al suo operato, ma non le bancarelle dove vengono vendute le zuppe al pipistrello. Lei non controlla solo i suoi cittadini, ma li mette in pericolo, e con loro, il resto del mondo. Secondo, la sorveglianza è una violazione della libertà. E una nazione che non è libera non può essere creativa, e una nazione che non è innovativa, non inventa nulla. Ecco perché ha trasformato la Cina nel più grande esperimento di furto di proprietà intellettuale. La Cina si arricchisce con le invenzioni degli altri, invece che con le sue invenzioni. La cosa più grande che avete esportato, e che comunque nessuno voleva, è il Coronavirus”. Terzo: lei, il suo governo e i vostri scienziati sapevate da tempo che il Coronavirus fosse altamente infettivo, ma avete lasciato il resto del mondo all’oscuro. I suoi esperti non hanno saputo rispondere, quando i ricercatori occidentali chiedevano cosa stesse accadendo a Wuhan, era troppo orgoglioso e nazionalista per ammettere la verità. Pensava si trattasse di una disgrazia nazionale e invece si è trasformata in un disastro globale. Quarto: il Washington Post riporta che i vostri laboratori a Wuhan hanno fatto ricerche sui Coronavirus nei pipistrelli, ma senza mantenere i livelli di sicurezza elevati che sarebbero necessari. Perché i vostri laboratori tossici non sono così sicuri quanto invece lo sono le vostre carceri per i prigionieri politici? Potrebbe spiegarlo alle vedove in lutto, alle figlie e ai figli, mariti e genitori delle vittime di Coronavirus in tutto il mondo? Quinto, nel suo paese il popolo la sta mettendo in discussione, il suo potere sta crollando. Ha creato una Cina impenetrabile, non trasparente. Prima del Covid, la Cina era conosciuta come uno Stato-Sorvegliante, ora è uno stato sorvegliante che ha infettato il mondo con una malattia mortale. Questa è la sua eredità politica”. “La sua ambasciata  dice che non sono all’altezza della tradizionale amicizia fra i nostri popoli. Immagino che considera una grande amicizia, quella in cui manda mascherine in giro per il mondo. Questa non è amicizia, la chiamerei imperialismo nascosto dietro un sorriso, un cavallo di Troia. Pianifica di rafforzare la Cina grazie ad una malattia che ha esportato. Non ci riuscirà: il Coronavirus prima o poi sarà la sua fine politica”

Passando al numero dei contagi in Cina, anche quello è stato messo  in discussione  dai quotidiani locali.  Il giornale cinese ‘Caixin’ ha scritto ripetutamente di quanto i decessi da Covid-19 siano stati molti di più di quelli dichiarati ufficialmente. Una circostanza possibile in tutti i paesi anche occidentali, per dire il vero.
A innescare il dubbio comunque  anche la testimonianza di un camionista che  avrebbe riferito di avere portato con il suo mezzo, alle pompe funebri di Hankou,  un carico di 2500 urne per due giorni consecutivi:  5mila in 48 ore. Altre immagini, anche secondo quanto riferito da Corriere.it,  mostrano poi altre pile di urne all’interno della funeral home in blocchi da 500, per un totale di 3.500 pezzi. In ognuna delle otto onoranze funebri della città sarebbero state  distribuite fino a 500 urne al giorno dal 23 marzo fino al 4 aprile e “Caixin” scrive che se quello che accade ad Hankou stesse accadendo anche nelle altre sette funeral home, allora si tratterebbe di oltre 40mila urne distribuite in città durante quei giorni.

La Cina insomma, ci pare chiaro,  ha raccontato molto meno di quanto avrebbe dovuto al mondo. Ha mostrato in questa circostanza tutta le peggiori caratteristiche di un modello dittatoriale per nulla credibile.  Il modello cinese si è cristallizzato in tutta la sua inadeguatezza.
E l’Europa, in questo momento storico irripetibile, piuttosto che compattarsi con una visione  economica globale ed opporsi all’egemonia cinese imperante, rimane con i suoi  i governi avvolti in una nube di fumo a litigare tra MES ed Eurobond con un modo di fare politica anacronistico e senza visione,  controproducente per tutti in questo 21esimo secolo di guerra e tragedia.

La Cina però continua a crescere e sarà, com’è,  tra i primi a ripartire con la propria economia, noi rischiamo invece di rimanere impantanati adesso e poi sommersi.

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