Da anni avrebbe abusato sessualmente di una bambina che non ha ancora compiuto 13 anni,figlia della sua convivente: è l’accusa mossa a un uomo fermato dalla polizia di Stato di Ragusa. A fare luce sulla vicenda il sistema di videosorveglianza di una casa di campagna dove aveva condotto la vittima per compiere atti sessuali.

Il proprietario, ignaro, quando è tornato ha visto oggetti spostati e ha pensato che fossero entrati i ladri e quindi ha controllato la registrazione del sistema di sorveglianza. La grande differenza di età tra l’uomo e la bambina lo ha spinto a portare il filmato in Questura.

Agenti della squadra mobile li hanno identificati. La bambina è stata sentita nella sala audizioni protette della polizia di Stato, assistita da investigatori specializzati, e ha raccontato gli abusi che subiva da anni.

L’uomo, un quarantenne, sentito dalla squadra mobile in Questura, dopo le prime reticenze, ha ammesso le sue responsabilità. E’ stato indagato dal sostituto procuratore di Ragusa, Marco Rota, per violenza sessuale e atti sessuali con minorenne.

Alla polizia di Stato la bambina ha confessato di non avere mai parlato delle violenze con nessuno perché lui aveva minacciato di fare del male e lei e sua madre. La mamma della piccola, che da anni era la compagna dell’uomo fermato, era all’oscuro della vicenda. In Questura è stata colta da malore e quando si è ripresa ha denunciato il quarantenne, anche per reati per cui non si può procedere d’ufficio. Lo stesso ha fatto il padre della bambina appena informato della vicenda.

Secondo quanto ricostruito dalla piccola vittima, l’uomo la portava in zone di campagne, in casolari abbandonati o in case disabitate per approfittare di lei non visto. Ma l’impianto di videosorveglianza dell’ultimo ‘appuntamento’ lo ha incastrato.