• Denunciati 98 genitori che non mandavano i figli a scuola
  • Le indagini dei carabinieri sulla dispersione scolastica condotte a Vittoria
  • Nei giorni scorsi, altri 48 genitori deferiti per lo stesso motivo

I carabinieri del comando provinciale di Ragusa hanno denunciato 98 genitori, tutti quanti residenti a Vittoria, accusati di non mandare i propri figli a scuola. Tutti quanti devono rispondere di inosservanza dell’obbligo dell’istruzione elementare dei minori, per cui nei loro confronti si aprirà un procedimento giudiziario.

Le segnalazioni delle scuole

Le indagini, che non sono ancora concluse ed interesseranno altri istituti, hanno avuto inizio dopo alcune segnalazioni dei dirigenti scolastici: nei registri di classe risultavano delle croniche assenze di numerosi alunni. Troppi per una malattia che avrebbe colpito tutti questi studenti, gli accertamenti svolti dagli stessi carabinieri del comando provinciale di Ragusa hanno escluso che la catena di assenza fosse legata al Covid19.

I genitori

E così hanno verificato ogni singola posizione, constatando che sarebbero i loro genitori i responsabili della dispersione scolastica, che rischia, comunque, di avere effetti devastanti per l’istruzione dei figli, con conseguenze abbastanza comprensibili per il loro futuro.

Secondo caso in pochi giorni

I carabinieri di Vittoria, acquisite le registrazioni delle presenze ed assenze degli alunni negli istituti scolatici primari e secondari, dove sono scattati i controlli, ” hanno accertato la dispersione scolastica e denunciato altri 98 genitori, che si aggiungono ai 48 dei giorni scorsi, che si sono resi responsabili del mancato assolvimento nei confronti dei figli dell’obbligo scolastico” fanno sapere dal comando provinciale dei militari di Ragusa.

I dati di Save the Children

Secondo i dati diffusi qualche anno fa dalla ong Save the children, nel report “Futuro in partenza? L’impatto delle povertà educative sull’infanzia in Italia”, emerge che il tasso di dispersione scolastica in Sicilia è pari al 24 per cento, in pratica un giovane su 4 sfugge alla scuola dell’obbligo. Altro punto dolente, secondo Save the children,  per l’infanzia in Sicilia è la mancanza di servizi pubblici. In Italia, solo il 13 per cento dei bambini tra 0 e 2 anni riesce ad andare all’asilo nido o usufruisce di altri servizi pubblici per la prima infanzia.