• La società armatoriale della Mare Ionio si difende dalle accuse della Procura
  • Svelato in che modo sono stati usati i 125 mila di contributi erogati dalla Maersk Etienne
  • Secondo gli inquirenti, la società armatrice è stata pagata per trasbordare i migranti
  • La società nega questa accusa e presenta il rendiconto

La Idra Social Shipping srl, la società armatoriale  no profit che gestisce, per conto di Mediterranea Saving Humans, le missioni di soccorso con la nave Mare Jonio, ha reso noto in che modo sono stati usati i 125 mila euro erogati dalla Maersk Etienne.

La vicenda

Secondo la Procura di Ragusa, che ha indagato 4 persone, tra dipendenti e soci della stessa società (Beppe Caccia, Luca Casarini, Alessandro Metz e Pietro Marrone), quei soldi sarebbero serviti per pagare il trasferimento di 27 migranti dalla Maersk Etienne, che li aveva tratti in salvo, fino al porto di Pozzallo.

Insomma, per gli inquirenti la Mare Jonio sarebbe stato una sorta di taxi del mare ma la Idra Social Shipping, che ha sempre negato le accuse,  ha svelato le carte, presentando il rendiconto delle spese sostenute grazie all’impiego di quella cifra, incassata esclusivamente sotto forma di contributo per finanziare le attività in mare.

Le fatture

“Il 27 novembre 2020 Idra emette una regolare fattura a carico di Maersk Tankers per “servizi di assistenza forniti nel settembre 2020” sulla base della Convenzione di Londra del 1989 che, nel diritto marittimo internazionale, regola i rapporti tra compagnie armatoriali in caso di interventi di soccorso tra navi. È questa la forma che Maersk ha autonomamente scelto per poter contribuire alle attività umanitarie di Mediterranea. Sulla base di questa fattura il 30 novembre Maersk bonifica 125.000 euro sul conto di Idra presso Banca Etica” fanno sapere dalla Idra Social Shipping.

Il denaro speso

Secondo quanto riferito dalla società armatoriale, questi soldi sono stati impiegati  per “pagare parte dei debiti accumulati con i fornitori, lo Stato e i lavoratori marittimi per la realizzazione delle missioni della nave Mare Jonio nell’estate/autunno 2020, che hanno portato al salvataggio diretto di 137 persone in mare, e per la sosta forzata imposta alla nave dalle ritorsioni delle Autorità dopo lo sbarco a Pozzallo del 12 settembre”.