Uno spacciatore è stato arrestato e posto ai domiciliari dalla Guardia di finanza di Ragusa. Durante l’operazione le fiamme gialle hanno sequestrato complessivamente 47 grammi di cocaina e oltre 1.100 euro ritenuti provento dello spaccio.

Accertamenti hanno permesso di verificare che l’uomo percepiva il reddito di cittadinanza, che gli è stato subito revocato. Gli investigatori hanno denunciato in stato di libertà un suo complice, sul quale sono in corso approfondimenti da parte dell’Inps per verificare se esistono i presupposti per il mantenimento del reddito di cittadinanza che anche lui percepisce.

Un caso analogo a novembre quando con l’accusa di detenzione e vendita di sostanze stupefacenti la polizia di Stato ha arrestato Vito Sciuto, 28 anni a Mazara del Vallo (Tp). Il giovane è stato anche denunciato per indebita percezione del reddito di cittadinanza. Si trova agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.

L’operazione è avvenuta nella serata del 22 novembre 2019, quando la Squadra Pegaso della Sezione Investigativa del Commissariato di polizia di Mazara del Vallo, al culmine di una attività di indagine protrattasi per più di due mesi, traeva in arresto Sciuto in flagranza di reato.

Un altro caso era stato scoperto ad ottobre nel Siracusano  dove il protagonista della vicenda percepiva il reddito di cittadinanza ma spacciava droga e girando addirittura va in Porche.

Nella sua disponibilità, gli inquirenti hanno rinvenuto 327 dosi di cocaina per un totale di 120 grammi, occultate nella sua abitazione, all’interno di doppi fondi ricavati in lattine di bevande e in un piccolo estintore, nonché più di 1000 euro in contanti nascosti in parte nella cappa della cucina.

In quella occasione si è scoperto, nel corso degli accertamenti sul conto del quarantunenne, che incassava i soldi del reddito di cittadinanza, in quanto risulta disoccupato, e dai conti della Guardia di finanza di Siracusa si sarebbe messo in tasca una somma di circa 3 mila euro. I militari hanno avviato le procedure per interrompere l’erogazione del sussidio.

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